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Martedì, 30 Aprile 2024
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Bonifica del primo lotto dell'area di risulta, tutto da rifare: il bando va deserto

Un offerta in realtà c'era stata come aveva fatto sapere l'amministrazione, ma problemi telematici avevano impedito di far arrivare tutta la documentazione nei tempi e così, fatte le verifiche per un eventuale proroga, non si è potuto far altro che prendere atto che questa non era possibile: si dovrà procedere con un nuovo avviso

Tutto da rifare per l'affidamento dei lavori di bonifica del primo lotto dell'area di risulta e cioè nella zona nord-ovest in cui il progetto dell'amministrazione prevede la realizzazione della nuova stazione dei bus e tutte le postazioni di servizio funzionali al trasporto pubblico urbano ed extraurbano, e nella zona sud dove si dovrà costruire il silos-parcheggio. Il bando è ufficialmente andato deserto.

La presa d'atto è stata pubblicata sull'albo pretorio con l'atto di determinazione a firma del dirigente del settore Mobilità edilizia scolastica e lavori pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). Si dovrà dunque procedere con un nuovo bando. In realtà un'offerta, come aveva fatto sapere l'amministrazione, ci sarebbe anche stata, ma per problemi telematici non tutta la documentazione era arrivata entro la data di scadenza: il 3 ottobre. Era stata la stessa ditta a chiedere alcuni giorni in più per perfezionare la procedura, ma compito degli uffici, era stato riferito, sarebbe stato quello di capire se fosse possibile concederla quella proroga o no. Di fatto la proroga non è stata possibile e così si dovrà ripartire da zero.

Un bando da 3milioni 220mila quello oggetto della gara e il primo di quelli che interesseranno la realizzazione del progetto con cui si intende riqualificare l'area antistante la stazione centrale che vedrà la costruzione del Parco Centrale, dei silos parcheggi e del tanto contestato spazio oggetto della convenzione con la Regione per la costruzione della sede unica. Progetto quest'ultimo anche oggetto di un ricorso al Tar (Tribunale regionale amministrativo) avanzato dall'associazione Italia Nostra. Contestazioni che muovono le mosse dal fatto che si sacrificherebbe parte del parco per realizzare una sede unica che, per chi critica politica inclusa, non porterà nulla alla città se non un luogo dove per la comunità non c'è nulla di fruibile e che dal venerdì al lunedì mattina sarebbe comunque chiuso con l'aggravante di portare ancora più traffico in centro.

Al contrario, sostengono sia l'amministrazione che la Regione, un'opportunità con il sindaco Carlo Masci che nel giorno in cui è arrivato il "sì" del consiglio comunale all'accordo con la Regione per la costruzione della nuova sede aveva rispedito al mittente le critiche. "Realizzeremo un parco di sessantacinquemila metri quadrati, atteso da sempre dai pescaresi, simbolo di quel percorso green intrapreso dalla città negli ultimi anni, la sede della Regione, segno forte di una città che cresce - aveva avuto modo di dire -, i parcheggi necessari al centro commerciale naturale, che troverà il suo rilancio, il tutto in un unico progetto costruito sui concetti attuali delle transizioni ambientale, digitale e tecnologica".

Complessivamente il progetto di riqualificazione dell'area di risulta fa leva su un finanziamento di circa 20milioni di euro. Per il primo lotto però si dovrà aspettare che il bando sia di nuovo indetto e verificare se, alla fine, ci sarà almeno un offerta per procedere con l'avvio dei lavori.


 

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