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Giovedì, 18 Aprile 2024

VIDEO | Italia Nostra presenta un ricorso contro la sede unica della Regione nell'area di risulta: "Quel progetto va condiviso con la città"

L'associazione ambientalista ha presentato un ricorso per bloccare il progetto di riqualificazione dell'area di risulta

Il progetto dell'amministrazione comunale per la riqualificazione dell'area di risulta, in particolare con la costruzione della sede unica della Regione Abruzzo, va bloccato e discusso con tutta la città. A chiederlo Italia Nostra, l'associazione ambientalista che ha presentato un ricorso al Tar per chiedere la sospensione del progetto, chiedendo di ridiscutere tutto l'impianto progettuale in quanto si andrebbe a cementificare ulteriormente il centro cittadino, dove invece si dovrebbe potenziare in modo importante il verde con un grande parco pubblico, un nuovo polmone verde nella zona centrale della città.

Il presidente della sezione di Pescara di Italia Nostra Massimo Palladini, ha evidenziato come il progetto presenterebbe varie criticità anche per quanto riguarda l'iter procedurale utilizzato per l'approvazione del progetto e per ottenere il parere del Via, il comitato per la valutazione di impatto ambientale. Quell'area, evidenzia Palladini, nel Piano regolatore prevede che l'80% delle aree di quella zona va riservata a verde pubblico, e il 20% a servizi.

"Oggi, che l'evoluzione dell'urbanistica cittadina in vista di tanti fattori fra cui i cambiamenti climatici, il calo della qualità della vita e le problematiche legate alla congestione del traffico, invece di seguire una strada che vada a dimezzare ulteriormente la quota verde di parco prevista dal primo progetto che a nostro dire era già sufficiente, va a piazzare un ulteriore attrattore di traffico, smog e cemento. Una linea praticamente che ribalta quello che invece avviene nelle maggiori città italiane ed europee che vanno invece verso la sostenibilità ambientale. Siamo di fronte a qualcosa di inaccettabile. Per quanto riguarda l'iter amministrativo, il Comune ha proposto alla Regione una memoria in cui si sostiene che il palazzo della Regione, piazzato in quell'area, non è una modifica al progetto e dunque non necessita di passare dal comitato Via. Una "scappatoia" burocratica ed amministativa per arrivare in tempi brevi all'approvazione, un pasticcio che la Regione ha fra l'altro poi appoggiato. Nonostante le obiezioni sollevate anche dai consiglieri regionali d'opposizione, secondo il Via non vi sono modifiche sostanziali al progetto. Abbiamo presentato osservazioni in tutte le sedi, avevamo organizzato anche quell'iniziativa di fine ottobre dove avevamo, nel dopolavoro ferroviario, riunito le associazioni e movimenti oltre a tanti cittadini per dire no proprio a questo progetto sull'area di risulta. Noi non vogliamo cancellare e bloccare la riqualificazione dell'area di risulta, ma ripartire dalla condivisione del progetto per poterlo modificare a vantaggio della collettività e della qualità della vita."

Giovanni Damiani, del direttivo nazionale di Italia Nostra, ha aggiunto:

"Oggi noi abbiamo un problema come quello dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Un problema che è particolarmente severo a Pescara, come dimostrano i dati scientifici, e dunque oggi è necessario piantare alberi nelle città per migliorare l'ossigenazione, creare ombra ed abbassare le temperature specie nei mesi estivi. Si dovrebbe dunque potenziare al massimo il verde in quell'area, è l'unica strada per migliorare la qualità della vita. Alcuni Paesi come il Giappone, il Regno Unito e i Paesi scandinavi addirittura inseriscono le passeggiate nel verde come terapeutiche per la salute. Qui invece abbiamo altro cemento, un enorme palazzo che si inserisce già in un contesto ricco di strutture come la stazione centrale. È una visione anacronistica e che definirei, senza offesa, "cafona" e nostalgica delle politiche del boom del cemento degli anni '60 e '70. Aggiungo un'altra cosa: questa diventerà un'isola in quanto non vi saranno vantaggi economici per le attività della zona: all'interno infatti sarà realizzato un bar assieme ad un ristorante per i consiglieri e coloro che frequentano i palazzi regionali a prezzi calmierati. Senza considerare le centinaia di autovetture che nelle ore del mattino e nel tardo pomeriggio entreranno ed usciranno dall'area di risulta. Inoltre, siamo di fronte nuovamente alla cattiva abitudine di presentare progetto "spezzatino", presentati un pò alla volta per evitare il parere del comitato di Via complessivo dell'opera"

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