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Riqualificazione Area di Risulta, il PD attacca Mascia

Pubblichiamo il comunicato di Di Pietrantonio e Del Vecchio del PD riguardante la riqualificazione dell'area di risulta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Dopo una gestazione lunga 50 mesi, intervallata da principi di aborto (progetto Jessica) e qualche decina di annunciazioni tra conferenze stampa e lenzuolate di comunicati, il Sindaco Mascia e la sua amministrazione offrono alla Città un bozzetto di quello che si vorrebbe che la prossima amministrazione realizzasse nell’area di risulta.
A tempo scaduto e privi ancora di una idea degna di questo nome sul futuro dell’area più pregiata di questa Città, l’attuale governo cittadino tenta di ammaliare l’opinione pubblica con annunci ad effetto pensando di recuperare il divario creatosi con la Città, sociale e produttiva, colpevolmente abbandonata in questi lunghissimi quattro anni di “non fare”.
Lo ripete come un mantra il consigliere Sospiri, portiamo a compimento il lavoro preparatorio di quattro anni di studi ed analisi, ben sapendo che i cittadini in questi quattro anni hanno bussato a ripetizione alla porta del Palazzo di Città e senza che nessuno abbia aperto per ascoltare il disagio, le sofferenze e le angosce che tormentavano Pescara.
Come se fossero al loro primo giorno di scuola la maggioranza masciana solleva l’esigenza di dare una soluzione a quelle aree centrali della Città con un modus operandi destinato inesorabilmente a naufragare per l’inconciliabilità con le prospettive arcinote della opposizione, ma anche di una parte di questa stessa maggioranza, ma forse questo è il vero obiettivo propugnato: non fare nulla per incolpare la solita opposizione che non fa governare.
Con un colpo mortale la previsione del PRG, fissata dalla amministrazione di centrodestra a guida Pace, di destinare l’80% dell’area, 130.000 metri quadrati, a parco viene rimpicciolita ad una quoticina di appena 46.000 metri che risulta di appena poco superiore allo spazio occupato dalle strade: 28.000 metri quadrati.
Muore il parco e muore anche l’altro elemento cardine del progetto della passata amministrazione di centrosinistra e rappresentato dalla biblioteca-mediateca.
In compenso arrivano le terrazze rivolte verso il mare o almeno immaginano di vedere il mare. Infatti, a fare da contraltare al balcone sul tunnel della riviera sud l’amministrazione Mascia regala ai cittadini del centro Città un giardino pensile sul parcheggio pensato sul lato nord, all’altezza della rotatoria di Via Michelangelo che, non si sa bene come, dovrebbe regalare la vista del mare.
Ribadire l’assoluta contrarietà a questa visione provinciale e scheletrica dell’area di risulta che nega la realizzazione di un grande parco pubblico con funzioni culturali è quasi una ovvietà che non può trovare alcuna mitigazione nello zuccherino che Mascia mostra imbrattando qualche foglio di carta con su scritto “teatro”.
L’area di risulta non può diventare lo sfogatoio delle scorribande del duo Masci-Mascia in cui il primo vi scarica il traffico di una semipedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele, anche in versione interrata, ed il secondo brama dall’idea di poter gettare la prima pietra del teatro finanziato dalla Fondazione Pescarabruzzo.
Troppo tardi per gettare pietre. Il rischio concreto, in questo scarno periodo che rimane alle elezioni comunali, è che ai cittadini pescaresi possano rimanere altri e più dolenti bernoccoli la cui cura potrebbe essere troppo onerosa.
Ed allora, consumato il tempo a disposizione per pensare, progettare e cantierare opere di grande rilievo senza la necessaria serenità e senza il giusto coinvolgimento della Città intera, alla amministrazione Mascia non rimane che dedicarsi alla manutenzione di una Città abbandonata e completare, se si hanno ancora risorse spendibili, quei lavori iniziati di cui Pescara ha fortemente bisogno come il Teatro Michetti, il Teatro D’Annunzio e la stele dannunziana, il Museo delle Meraviglie Marine ed il Circolo Aternino.
Per Mascia & C è il tempo del resoconto di quanto fatto e non di lanciare messaggi subliminali di fantasmagorici progetti di cui non si è in grado neanche di scrivere la parola “prologo”.
Il CG Moreno Di Pietrantonio
Il VCG Enzo Del Vecchio

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