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Cultura

Il Patto della Lettura fa scuola: per gli Stati generali di Trapani è il "modello culturale" Nuova Pescara quello da seguire

La Rete creata tra le tre città che ne faranno parte è stata portata come esempio di buona pratica. Soddisfatto l'assessore Maria Rita Carota con la città che si prepara alla ricandidatura a "Capitale italiana del libro"

Il Patto per la Lettura fa scuola e diventa modello culturale. Proprio quello della città adriatica è stato infatti al centro degli Stati generali svoltisi a Trapani con la cultura che diventa così una sorta di “armatura” per la città in vista della Nuova Pescara dato che lo stesso coinvolge anche Montesilvano e Spoltore che con la città adriatica hanno avviato la fusione.

Lo comunica con soddisfazione l'amministrazione e in particolare l'assessore comunale alla cultura Maria Rita Carota che ha già annunciato la volontà di presentare di nuovo Pescara a “Capitale italiana del libro"

Un percorso quello del Patto per la Lettura portato avanti con la creazione della Rete permanente e alla nascita dell'iniziativa “Pescara legge”. Di particolare rilievo è stato, nell’intervento tenuto a Palazzo Milo da Daniela Luciani in rappresentanza dell’amministrazione di Pescara, proprio la definizione della Rete come linea strategica e prioritaria di sviluppo dell’identità territoriale della nascente Nuova Pescara. Un processo avviato da tempo nel capoluogo adriatico, basato sulla matrice culturale ma in una forma sostenibile da parte dei tre comuni che ne faranno parte.

“L’intervento a me è parso abbia riscosso l'interesse sia da parte del Cepell (Centro per il libro e la lettura) che dei numerosi operatori culturali e rappresentanti di istituzioni nazionali che hanno partecipato alla due giorni in Sicilia – spiega Luciani -. In particolare è stato apprezzato il nostro modello che ha indicato nella Rete uno strumento preferenziale per la crescita identitaria della nuova città metropolitana che sta nascendo”.

Qualificatasi “Città che legge” già nel 2018, Pescara finalista per il titolo di Capitale italiana del libro lo è già stata nel 2022 e ora ci si riproverà anche grazie al Patto per la Lettura, ovvero il documento che ha ufficializzato funzioni e obiettivi della Rete, strumento di governance promosso dal Centro per il libro e la lettura del MiC per attuare politiche di promozione del libro e della lettura. Quel documento ha delineato una rete territoriale fondata su un’alleanza di scopo, ha definito la volontà di tutti i soggetti coinvolti “di ridare valore - si rileva nel testo - all’atto di leggere come momento essenziale per la costruzione di una nuova idea di cittadinanza, promuovendo la lettura con continuità, attraverso una stabile collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche di condivise”.

Soddisfatta Carota per la scelta del Cpell di portare proprio il “caso Pescara” agli Stati generali svoltisi in Sicilia “come buona pratica”. Soddisfazione che condivide con tutti coloro che operano nel servizio cultura, sottolinea e che per lei “è un chiaro segnale che siamo apprezzati e che quindi siamo sulla strada giusta per rinnovare le nostre ambizioni. Infine, voglio rimarcare come queste siano le azioni necessarie e utili a fondare una comune e condivisa armatura culturale del territorio di Nuova Pescara perché, come dico spesso, sulla crescita culturale si fondano le nostre aspirazioni di creare le migliori condizioni per lo sviluppo della nostra società”.

Tra le numerose adesioni alla Rete intervenute nel tempo si contano enti locali, scuole, biblioteche, fondazioni, associazioni, altri enti del Terzo settore, librerie, case editrici, istituti culturali, università, presidi sanitari e strutture ospedaliere e socio-sanitarie, centri sociali e polivalenti, istituti penitenziari, centri per l’assistenza e la tutela della salute, centri studi e ricerche, media, edicole, soprintendenze, istituti o enti religiosi, cinema e teatri, soggetti profit, gruppi di lettura e privati cittadini.

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