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Martedì, 30 Aprile 2024
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Caro-mense, Giampietro (Pd): "Ora che il servizio è aggiudicato, l'amministrazione risponda alle famiglie"

Il capogruppo del Pd insieme a tutto il centrosinistra incalza la giunta Masci dopo l'esito del bando chiedendo di dar seguito alle promesse fatte per andare incontro alle esigenze dei genitori che, nel frattempo, hanno raccolto oltre 2mila firme contro i rincari che ci saranno dal 2024

Oltre 2mila firme raccolte dai genitori contro il caro-mense e ora che l'aggiudicazione del bando per il servizio c'è stata il capogruppo del Partito democratico Piero Giampietro torna a incalzare l'amministrazione sulla rimodulazione delle tariffe. “Ora che il Comune ha aggiudicato il servizio di refezione scolastica al nuovo raggruppamento di imprese che dal 1 gennaio 2024 prenderanno il posto della ‘Serenissima Ristorazione’, la giunta Masci ha il dovere di dare una risposta alle famiglie sul caro-mense”, dichiara Giampietro che in qualità di presidente convocò la commissione straordinaria di controllo e garanzia alla presenza dell'assessore comunale alla Pubblica istruzione Gianni Santilli e i genitori dei bambini che frequentano le scuole dell'infanzia, le primarie e le secondarie della città.

La nuova gestione del servizio con le nuove tariffe partirà a gennaio 2024 e ad oggi, incalza Giampietro, “in migliaia sono in attesa di sapere se a gennaio, ovvero fra poche settimane, scatterà o meno l’esplosione dei costi decisa a tavolino dal centrodestra. E visto che il bilancio 2024 del Comune è in fase di redazione, la giunta sia trasparente nel comunicare le decisioni che sta assumendo”.

“Nella seduta della commissione controllo e garanzia che ho convocato il 25 settembre scorso sull’argomento, la giunta si è impegnata a cercare una soluzione – sottolinea Giampietro, che si sta battendo per una riduzione assieme agli altri consiglieri di centrosinistra Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli – e visto che le nuove tariffe partiranno a gennaio, è necessario che le risposte arrivino in tempi ragionevoli”.

“Con la tariffazione decisa dal centrodestra, che noi contestiamo dall’inizio, un pasto a tariffa ridotta passerà da 1,85 euro a 3 euro, mentre la tariffa intera passerà da 3,71 euro a 6 euro. Prezzi altissimi per una mensa della scuola pubblica dell’obbligo. La riduzione del 15 per cento per la fascia Isee fra i 12 e i 18 mila euro è evidentemente insufficiente, per non parlare delle famiglie con Isee oltre i 18 mila euro per le quali vengono eliminate tutte le agevolazioni: il centrodestra pescarese considera ricca una famiglia con due stipendi medio-bassi e una casa su cui pagare il mutuo”, torna a ribadire il capogruppo.

“Le famiglie, alle prese con un’inflazione galoppante, devono avere una risposta, e un Comune moderno deve fare delle scelte precise, agevolando l’accesso al servizio mense nelle scuole dell’obbligo. Dichiarare invece, come hanno fatto sindaco e assessore – conclude -, che una famiglia che non ha figli a scuola non deve contribuire con le proprie tasse al mantenimento di quel servizio vuol dire annunciare lo smantellamento di tutti i servizi pubblici”.

Sul tema aggiudicazione anticipato da IlPescara, è intervenuto anche Santilli che ha assicurato che soluzioni si stanno valutando e non appena si troverà la quadra saranno date tutte le informazioni del caso. Intanto la mobilitazione dei genitori continua: le firme contro l’aumento delle tariffe, raccolte sia online sia con i modelli cartacei, hanno superato quota 2 mila.

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