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Politica Portanuova / Via della Fornace Bizzarri

Il "caso" dell'asilo di via della Fornace Bizzarri approda a Roma: il deputato D'Alfonso interroga il ministro dell'istruzione

Per il senatore è "pazzesco" togliere quello spazio verde ai residenti e chiede al ministero di prendere una posizione sulla vicenda dato che l'asilo sarà finanziato con i fondi del pnrr: "No alla logica del 'dispetto', la città si fa insieme ai cittadini"

Approda al ministero dell'istruzione il “caso” dell'asilo di via della Fornace Bizzarri. Ad interrogare sul tema direttamente il ministro Giuseppe Valditara è il deputato abruzzese Luciano D'Alfonso che vuole sapere, tramite risposta scritta, “quali iniziative di competenza, anche in funzione della corretta esecuzione del bando indetto nell'ambito del pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), intenda attivare al fine di arrivare ad una soluzione definitiva del problema”.

Un problema finito davanti al Tribunale amministrativo regionale cui sono ricorsi proprio i residenti per fermare il progetto dell'amministrazione che intende realizzare l'asilo nello spazio dove ora c'è il parco pubblico attrezzato e cioè via della Fornace Bizzarri. L'asilo, hanno sempre precisato, lo vogliono, ma vogliono anche tenersi il parco ecco perché chiedono che si realizzi nella vicina via Celestino V dove c'è un'area che potrebbe tornare nella disponibilità del Comune con una voltura catastale e che, soprattutto, è la via indicata anche delle delibere della giunta comunale e cioè quelle datate 22 febbraio,14 settembre e 15 novembre 2022.

Dall'altra parte c'è l'amministrazione che nella memoria presentata al Tar sostiene che aver scritto via Celestino V era una mera nota di indirizzo per individuare la zona, con la planimetria che farebbe invece chiaramente riferimento proprio a via della Fornace Bizzarri con quel parco che, sebbene lì da vent'anni, sarebbe sempre stato concepito come provvisorio e dunque per sua destinazione utile ad essere quello dove costruire l'asilo.

Nel mezzo ci sono il finanziamento del piano nazionale di ripresa e resilienza e di conseguenza il ministero che i fondi li eroga e che è stato citato dai residenti nello stesso ricorso. Ministero cui Antonio Dichiarante, una delle voci del comitato spontaneo nato in difesa del parco, aveva già scritto così come fatto con la commissione europea, senza però ottenere risposta . Se a lui Roma non ha risposto, a D'Alfonso il ministro una risposta la dovrà però dare.

Raggiunto telefonicamente, il deputato dem spiega a IlPescara quali sono le tre questioni che lo hanno spinto a presentarle quell'interrogazione e a sostenere la battaglia dei residenti.

“La prima è che non è vero che le risorse del pnrr non possono cercare un ulteriore collocazione procedimentale. C'è stata nella trattativa Gentiloni-Fitto prevista una riserva proprio in favore delle localizzazioni degli asili e le scuole d'infanzia da costruire sempre con consenso della comunità e non contro di essa”, afferma rispondendo a chi sostiene che lo spostamento di localizzazione non sarebbe possibile o si rischierebbe di perdere il finanziamento.

La seconda è che “quella è una zona in cui finalmente un pezzo di città si è auto-organizzato la qualità della vita. Perché togliere quella capacità di funzionamento e rispetto della qualità della vita in corrispondenza di uno spazio verde? La città si fa con il pieno, ma anche con il vuoto. E' pazzesco – incalza D'Alfonso – che il Comune stia decidendo di riempire di cemento una porzione di vita collettiva”.

Terza questione, prosegue, il fatto “che non ho mai visto un'opera pubblica che addirittura segua come logica il 'dispetto' nel senso che questo asilo si vuole fare in quel parco contro la città e non a favore di essa concordando la scelta. Ci sono altri spazi vuoti lì e altrove. Mi auguro – conclude il deputato – che il Comune non adotti la linea di chi vince e chi perde. Lì non c'è da vincere, ma da convergere in una logica che non è quella dello scontro”.

Tra una quindicina di giorni la risposta del ministero dovrebbe arrivare, ma nel frattempo, fanno sapere dal comitato, la battaglia andrà avanti. 

Il testo dell'interrogazione presentata dal deputato Luciano D'Alfonso:

Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

il Comune di Pescara, con delibera di Giunta del 22 febbraio 2022, n. 130, ha deliberato di partecipare ad un bando indetto dal Ministero dell'istruzione nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) avente ad oggetto «piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia». Tale partecipazione avrebbe dovuto essere funzionale all'ottenimento di risorse per la realizzazione di una nuova struttura nell'area di cessione destinata ai servizi di interesse comune nel comparto 10.04.A di via Celestino V a Pescara. Il punto 9 della delibera precisa che la stessa non comporta riflessi diretti e indiretti sul patrimonio e sulla situazione economico-finanziaria dell'ente;

con deliberazione di Consiglio comunale del 14 settembre 2022, n. 115 è stato aggiornato il Programma triennale dei lavori pubblici e prevista la realizzazione di una nuova struttura da adibire ad asilo nido in via Celestino V;  con deliberazione di Consiglio comunale del 15 novembre 2022, n. 1006, avente ad oggetto la nuova costruzione di asilo nido in via Celestino V, la Giunta comunale ha approvato il «Progetto di fattibilità tecnica/economica» dell'intervento denominato «Nuova costruzione Asilo Nido Via Celestino V»;

a differenza di quanto deliberato, è emerso che il nuovo asilo nido verrebbe realizzato in via Fornace Bizzarri, ugualmente su un'area di cessione che da sempre è adibita a parco pubblico, costruito con risorse (compensate), provenienti da oneri concessori di attività edificatoria. Da anni questo parco è manutenuto dal Comune;

il nuovo edificio dovrebbe sorgere al posto di un parco pubblico, luogo di incontro e di socialità imprescindibile per il quartiere, unica area in una zona periferica della città che svolge un ruolo di piazza-giardino, incassato tra tre edifici condominiali, e presenterebbe delle criticità in relazione al non rispetto degli standard urbanistici previsti dal piano regolatore generale ai sensi del decreto ministeriale n. 1444 del 1968, articolo 3;

il comitato cittadino di residenti e frequentatori del parco pubblico che si è costituito a seguito dell'emergere del progetto in questione, ha provato a ricercare soluzioni alternative in grado di evitare la distruzione del parco e di garantire la realizzazione dell'asilo nido;

secondo quanto risulta all'interrogante, con due note informative, inviate al Ministero dell'istruzione il 21 novembre 2022 e alla Commissione europea il 1° dicembre 2022, uno dei portavoce del comitato cittadino, Antonio Dichiarante, ha sollecitato le Istituzioni affinché si rendessero conto di ciò che stava accadendo e provare ad avanzare delle soluzioni alternative;

il 22 dicembre 2022 alcuni residenti e componenti del comitato cittadino per la salvaguardia del parco sono ricorsi al Tar Abruzzo – sezione di Pescara contro il comune di Pescara e il Ministero dell'istruzione e del merito per l'annullamento previa sospensiva della delibera di Giunta del comune di Pescara del 15 novembre 2022, n. 1006;

al centro della protesta del comitato, vi è la proposta di ubicare il nuovo asilo in altra area di cessione, esistente proprio in via Celestino V ovvero, in alternativa, nel parco Falcone e Borsellino, ovvero nel parco in via Alento, ovvero in altra area idonea con le caratteristiche necessarie per attingere ai fondi PNRR e che invece, solo verbalmente, l'amministrazione avrebbe promesso al banco alimentare;

ad avviso dell'interrogante è necessario intervenire con urgenza al fine di garantire il bilanciamento degli interessi legittimi in conflitto, ovvero tra il diritto a non perdere un nuovo asilo nido nel comune di Pescara e il diritto dei cittadini nell'abitare spazi di socialità e benessere esistenti –:

quali iniziative di competenza, anche in funzione della corretta esecuzione del bando indetto nell'ambito del PNRR, il Ministro interrogato intenda attivare al fine di arrivare ad una soluzione definitiva del problema descritto in premessa. 

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