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Asili nido, il centrosinistra chiede di ritirare il nuovo regolamento: "Bambini di serie A e di serie B: una discriminazione"

Per i consiglieri comunali si tratta di un documento anticostituzionale che ignora il problema delle liste d'attesa, che con il criterio della residenzialità crea gravi problemi a tante famiglie, soprattutto alle donne lavoratrici, senza dare qualità

“La giunta Masci ritiri la proposta del nuovo regolamento per gli asili nido, che con l’idea di creare una graduatoria di serie A per i bambini pescaresi e una graduatoria di serie B per tutti gli altri a tariffa piena e senza alcuna considerazione dell’Isee, rischia di essere anticostituzionale e discriminatoria, che si accanisce sui bambini e non risolve il problema delle liste d'attesa che con la giunta Masci sono tornate negli asili nido pescaresi”. Lo chiedono i consiglieri comunali del partito democratico,, della lista Sclocco Sindaco e di Città Aperta Stefania Catalano, Marinella Sclocco, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo e Mirko Frattarelli.

“Abbiamo presentato una questione pregiudiziale perché riteniamo che le proposte contenute nel nuovo regolamento della giunta Masci abbiano forti profili di illegittimità costituzionale – spiega Catalano – perché discriminano i bambini ed espongono quelli già iscritti anche al rischio di dover cambiare asilo nido o dover rinunciare del tutto al servizio per ragioni economiche, essendo cambiati i criteri di accesso o quantomeno l'importo della retta. Il criterio della residenzialità, in un contesto nel quale sono del tutto privi gli asili aziendali, di servizi educativi domiciliari e poli ricreativi, rischia solo di colpire le donne lavoratrici nelle aziende private e negli enti pubblici di Pescara, e non aggiunge di una virgola la qualità del servizio reso alle famiglie residenti – aggiunge -. Nemmeno una parola sui residenti dei Comuni di Spoltore e Montesilvano con i quali Pescara si sta fondendo. E addirittura il pasticcio di introdurre una figura professionale che non è in pianta organica, mentre se ne dimentica una che invece è in servizio. Un regolamento figlio di improvvisazione politica di una amministrazione che prova solo a coprire una voragine di inefficienza”.

“Quello che la giunta Masci sta maldestramente cercando di far dimenticare è che sono tornate ad esplodere le liste di attesa per gli asili nido comunali che erano state del tutto azzerate e che invece a settembre hanno lasciato fuori dagli asili nido qualcosa come 187 bambini – incalza Giampietro – e questo non è successo per un boom delle nascite, ma perché la giunta Masci non è riuscita a confermare un programma appositamente introdotto negli anni passati per azzerare le liste d’attesa. E anche se non avessero ammesso i 21 bambini non residenti, a causa del pasticcio della giunta Masci sarebbero rimasti fuori quasi 170 bambini pescaresi, un numero mostruoso. Dunque la proposta di nuovo regolamento è addirittura inutile”, chiosa. “La causa delle liste d’attesa, inesistenti fino allo scorso anno, è tutta nella indifferenza della giunta Masci, che ha addirittura dimenticato di riaprire un asilo nido appena ristrutturato, quello di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, rimasto chiuso per un anno perché se ne erano dimenticati – aggiunge -. E ora vorrebbero dare la colpa alle donne lavoratrici, visto che una infermiera che alle 8 deve stare in corsia porterà il bimbo nel nido più vicino all’ospedale, e alle giovani coppie pescaresi che per risparmiare hanno acquistato casa fuori dai confini municipali, ma che ovviamente iscrivono i bambini all’asilo nido più vicino alla casa dei propri genitori, visto che i nonni sono indispensabili nella gestione familiare. Pescara non può essere esposta di nuovo a queste figure così misere e ci opporremo all’approvazione di questo regolamento”.

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