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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

In un anno persi 22 sportelli bancari in Abruzzo: a livello percentuale la seconda regione peggiore d'Italia

Se a livello numerico è la Lombardia quella che ne ha persi di più (ben 203) l'Abruzzo con il calo del 5,13 per cento tra il 2022 e il 2023 è percentualmente seconda solo alle Marche. Una vera desertificazione bancaria quella che emerge dall'indagine Unimpresa: "Una minaccia fortissima per la sicurezza tanto delle famiglie quanto delle imprese"

In Abruzzo nel sono stati persi 22 sportelli bancari: siamo passati dai 429 del 2022 ai 407 del 2023 con un calo percentuale del 5,13 per cento che collocano la regione se non tra quelle che ha registrato il calo numerico maggiore, certamente tra quelle con la percentuale più alta. In termini percentuali, infatti, a fare peggio solo le Marche che con un calo del 6,91 per cento è passata da 680 a 633 sportelli bancari (47 quelli persi). A livello numerico, invece, la Regione “peggiore” è la Lombardia che con un calo del 4,96 per cento ha perso ben 203 sportelli bancari passando tra il 2022 e il 2023 da 4.094 a 3.891.

A livello nazionale gli sportelli che hanno chiuso sono stati ben 10.570 (meno 34 per cento) con anche un importante calo di dipendenti: se ne contano nel 2023 il 14 per cento in meno per un totale di 42.170. Sempre meno anche le banche che dal 2014 sono diminuite del 35 per cento con 236 chiusure. Quella cui si è davanti, spiega Unimpresa che ha fornito i dati riportati dalle agenzie di stampa, è una vera e propria desertificazione bancaria che va avanti da 10 anni e che si traduce in 4,5 milioni di italiani che vivono in 3.312 comuni dove una banca non c'è e dunque in un milione di imprese e partite Iva che un supporto bancario non ce l'hanno.

Su scala nazionale, la ritirata dai territori è costante e progressiva in tutto il periodo osservato: alla fine del 2023 le filiali degli istituti di credito erano 20.161, in discesa del 3,93 per cento rispetto al 2022, quando il totale si era attestato a quota 20.985. Nell’ultimo anno fa sapere ancora il Centro studi Unimpresa, le banche del Paese hanno chiuso altre 824 agenzie, con un record in Lombardia di 203 chiusure (meno 5 per cento). Nel 2014, ricorda, gli sportelli bancari erano 30.740, le banche 664 e i loro dipendenti 303.595.

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“La cura dimagrante del settore bancario italiano si spiega con la sola esigenza degli istituti di credito di ridurre i costi operativi per incrementare i margini di profitto, con buona pace della ridotta presenza sul territorio che è una minaccia fortissima per la sicurezza tanto delle famiglie quanto delle imprese – afferma il vicepresidente Unimpresa Giuseppe Spadafora Le banche sono un presidio di legalità e rappresentano un pilastro per la nostra economia. Il settore è un servizio pubblico essenziale e mi chiedo se, da questo punto di vista, non sia opportuna una diversa supervisione sia da parte della politica sia da parte delle autorità di vigilanza”.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Banca d’Italia, dal 2014 al 2023, le banche sono diminuite del 35,5 per cento, da 664 a 429 unità (meno 35,5 per cento); nel corso del 2023 si è registrato un calo di 10 unità (meno 2,28 per cento). Le banche erano 643 nel 2015, 604 nel 2016, 538 nel 2017, 505 nel 2018, 488 nel 2019, 474 nel 2020, 456 nel 2021, 438 nel 2022. La razionalizzazione dell’assetto del settore bancario è dovuta a una serie di ragioni, sottolinea: richieste della vigilanza europea, interventi normativi (la riforma delle popolari), salvataggi a cagione di dissesti.

Particolarmente significativa è soprattutto la riduzione della presenza sul territorio: le filiali bancarie erano 30.740 nel 2014, 30.258 nel 2015, 29.027 nel 2016, 27.374 nel 2017, 25.409 nel 2018, 24.312 nel 2019, 23.480 nel 2020, 21.650 nel 2021, 20.985 nel 2022, 20.161 nel 2023. Dal 2014 al 2023 le chiusure sono state 10.579 (meno 34,41 per cento): 482 chiusure nel 2015, 1.231 nel 2016, 1.653 nel 2017, 1.965 nel 2018, 1.097 nel 2019, 832 nel 2021, 665 nel 2022. Nel 2023 le chiusure sono state 823, in calo del 3,93 per cento rispetto a dicembre 2022. La desertificazione bancaria è stata accompagnata parallelamente da una fortissima riduzione del personale delle banche: i dipendenti erano 303.595 nel 2014 e a fine 2023, dopo 10 anni, risultano 261.425 con una variazione negativa pari a 42.170 unità meno 13,9 per cento); nel corso dell’ultimo anno, gli addetti sono calati di 2.862 unità, pari a una discesa dell’1,08 per cento.

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