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Cultura

I detenuti sul palco, successo per lo spettacolo teatrale organizzato da Voci di dentro e carcere [FOTO]

“Come semi d’autunno” il titolo della rappresentazione teatrale andata in scena nel carcere San Donato di Pescara

Successo per lo spettacolo teatrale "Come semi d'autunno" che si è tenuto nei giorni scorsi nel carcere San Donato di Pescara. 
A organizzare l'evento sono stati l'associazione Voci di dentro e la casa circondariale. 

All'evento sono stati presenti il presidente del tribunale di sorveglianza dell’Abruzzo, Mariarosaria Parruti, il garante regionale dei detenuti, Giammarco Cifaldi, la direttrice dell’istituto, Lucia Difelicentanio, le responsabili dell’area educativa e una folta rappresentanza di detenuti.

Applausi a scena aperta per i diciassette attori (detenuti, volontari e studenti) diretti da Ugo Dragotti e che hanno saputo emozionare e far sorridere interpretando persone di varia età e provenienza: in uno scambio di battute e racconti sulla propria vita sono emersi i temi della violenza, del rapporto uomo-donna, del dolore, del carcere, del gioco, dello sport, della musica, degli amori e delle occasioni perdute. Finanziato dai fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese, lo spettacolo è frutto di un doppio laboratorio di Voci di dentro: inizialmente, durante la pandemia, e dunque durante i vari lockdown, c’è stato il laboratorio di Teatro sociale e narrazione che si è svolto principalmente on line con studenti ed ex detenuti o detenuti ai domiciliari. Sotto la guida di Carla Viola si sono tracciate le linee guida di un copione dove tutti con la narrazione del sé hanno messo nero su bianco problematiche relative al proprio vissuto quotidiano. Nel carcere pescarese, infine, si è svolto il laboratorio condotto da regista e tutor dell’associazione per l’attribuzione dei ruoli, le prove di recitazione e la messa in scena dello spettacolo.

Obiettivo del progetto (“voci di dentro-voci di fuori”) è stato quello di usare il teatro come strumento capace di abbattere i muri fra l’interno e l’esterno del carcere mettendo insieme studenti e detenuti. Il teatro, da una parte ha offerto al detenuto un validissimo strumento per la revisione del percorso di devianza e la costruzione di un futuro reinserimento sociale; dall’altra, ha consentito ai giovani di superare stereotipi e pregiudizi e fare esperienza diretta della realtà carceraria. «Obiettivo raggiunto», dice Francesco Lo Piccolo, presidente di Voci di dentro, «il nostro non è stato mero “intrattenimento culturale”, ma un un percorso che tende a valorizzare le risorse personali, a stimolare un’ampia riflessione sul significato e l’importanza di valori etici e civili, a ridurre la distanza fra carcere e città, favorendo processi di inclusione sociale e partecipazione attiva da parte della comunità esterna».

Spettacolo di teatro detenuti carcere Pescara

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