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Cultura

Una figura artistica poliedrica: Carla Cerbaso e la sua costante ricerca interiore

L'artista, che nasce come pittrice e poi poetessa, si avvicina alla scultura nel 2011, creando opere in argilla, pietra della Maiella e, di tanto in tanto, in resina

È una figura artistica poliedrica, quella di Carla Cerbaso, che fa della costante ricerca interiore il collante della sua arte. L’atto creativo nasce dal continuo guardarsi dentro, un lavoro introspettivo che si contrappone alla moderna ostentazione delle apparenze. E l’artista pescarese (di origini molisane) lo fa con delicatezza, prendendo le sue sensazioni profonde e offrendole, attraverso forme e parole, all’osservatore, che diventa protagonista di quell’affascinante viaggio di introspezione che ha portato alla realizzazione dell’opera.

Carla, che nasce come pittrice e poi poetessa, si avvicina alla scultura nel 2011, creando opere in argilla, pietra della Maiella e, di tanto in tanto, in resina. Da quel momento, numerose le creazioni e i riconoscimenti in importanti concorsi dedicati all’arte e alla scrittura. La prima silloge poetica è “L’attesa di sempre” (2015, Irdi-Destinazionearte), alla quale segue “Come le barche stanche della calma” (2018, Tabula Fati), con cui è finalista al Premio per l’Editoria abruzzese.

Pluripremiata al Premio internazionale Histonium di Vasto con una poesia dedicata alla madre e successivamente per la silloge “Come le barche stanche della calma”, è quarta classificata nel 2014 con la scultura “Infinito” e seconda per ben due volte - nel 2015 con la scultura “Pescatrici di sogni” e nel 2016 con la scultura “La madre” - alla Rassegna d’arte internazionale di pittura e scultura d’Annunzio. Nel 2020 ottiene una menzione speciale al Premio Sinestetica con la video poesia, altra sua espressione artistica.

Ha partecipato inoltre alla Biennale di Palermo (2015) con Vittorio Sgarbi e alla Biennale di Roma (2022). Vanta molteplici presenze al Premio Sulmona, dove la sua opera scultorea “La madre” ottiene una menzione nel 2015, e presenzia in importanti collettive. Nel 2021 inizia una collaborazione con l’artista e architetto Francesco Iacovetti per la realizzazione di opere a quattro mani realizzate con penne a sfera e con cui allestisce la mostra “Cavità” all’Aurum di Pescara.

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