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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Rincari energetici, l'associazione studentesca Pas "boccia" la gestione Caputi: "Indifferenza verso i temi ambientali"

Per l'associazione Partecipazione attiva studentesca le iniziative che si intendono attuare non risolvono il problema e dimostrano la scarsa attenzione verso una gestione virtuosa dell'ateneo: "Le bollette erano alte già prima, ora i costi sono insostenibili"

L'associazione Pas (Partecipazione attiva studentesca) “boccia” la gestione del caro energia che l'università d'Annunzio intende mettere in atto. Per gli studenti a mancare è l'attenzione per le tematiche ambientali e di sostenibilità verso cui, affermano, c'è “ancora una volta il totale disinteresse”.

I costi, come dichiarato dallo stesso rettore Sergio Caputi a IlPescara, sono lievitati, ma per l'associazione le iniziative promosse, ovvero la sostituzione delle lampadine al neon con lampadine al led e l'installazione di timer per la gestione dell'accensione e lo spegnimento delle luci sono “azioni insufficienti tanto per il ritardo con cui queste azioni basilari vengono intraprese quanto per la pochezza di queste iniziative, finendo con un nulla di fatto gli insegnamenti che dalle aule non ritrovano poi attuazione pratica negli spazi vissuti da studenti e studentesse”.

“La prima tematica affrontata alla nascita della nostra associazione è stata proprio quella dell'impatto ambientale della nostra università e degli sprechi a cui assistiamo quotidianamente – si legge nella nota Pas -. Abbiamo denunciato per anni in senato accademico i costi sostenuti dalla d'Annunzio per le utenze, oltre 6 milioni di euro l'anno, una cifra già sproporzionata all'epoca, ed oggi insostenibile. Tutti gli incontri, le belle parole e le promesse ascoltate hanno avuto un riscontro pratico pari a zero. Continuiamo a vivere degli spazi in cui non vi è la minima attenzione né all'ambiente né alle persone”.

Se le azioni che si intendono mettere in campo hanno solo un valenza economica, ribadisce l'associazione, è su tutto il resto che non si sarebbe fatto nulla per cercare di contenere i costi. “Una raccolta indifferenziata a dir poco fasulla, un risparmio energetico inesistente, l’installazione di pannelli fotovoltaici mai avvenuta, il mantenimento delle luci costantemente accese anche in luoghi inaccessibili, un impianto di riscaldamento esagerato ed inadeguato, la totale assenza di erogatori d'acqua nei campus, la distribuzione delle borracce annunciata e mai realizzata, le bollette delle utenze (luce, acqua e gas) esorbitanti prima della crisi energetica e ad oggi assolutamente insostenibili – denuncia Pas -. Questi sono alcuni dei problemi che avevamo denunciato nel 2019 e che amaramente ritroviamo identici e amplificati nel 2022, questo il disinteresse dimostrato agli studenti e alle studentesse che dopo due lunghi anni di didattica a distanza sono tornati a vivere l’università nelle scorse settimane. Tra le criticità e i disservizi merita un passaggio a parte l'assenza di una biblioteca nel polo di Pescara: chiusa il 19 luglio 2019, mai più riaperta e senza un progetto in essere che la vada a sostituire. La colpa non può essere semplicemente scaricata sullo scenario nazionale e mondiale, vogliamo che si faccia un'analisi e una critica al lavoro svolto in questi anni, in particolare sulle tematiche ambientali ed energetiche completamente inesistenti: vanno pesate tutte le dichiarazioni vuote e le promesse non mantenute per cui ora si chiede allo stato, alle famiglie e ai contribuenti di mettere una pezza”.

“Questo è l'ennesimo allarme disperato, ultimo di una schiera infinita, che arriva dalla comunità studentesca verso l'amministrazione presente e futura perché si mobiliti per fermare il declino che ha preso l’università d’Annunzio. Chiediamo – conclude l'associazione - che si vada ad investire su spazi, didattica, servizi, ambiente e diritto allo studio dando ascolto soprattutto a chi l'università la vive quotidianamente invece di continuare con progetti di speculazione edilizia completamente slegati dai bisogni di studenti e studentesse”.

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