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Marcinelle come tragedia simbolo per parlare di sicurezza sul lavoro: la Cgil vola in Belgio per le celebrazioni

Una delegazione della sezione regionale del sindacato sarà presente alla cerimonia di Boisu du Cazier l'8 agosto. Il 7 l'incontro su immigrazione, sicurezza sul lavoro e democrazia oltre alla cena per sostenere le popolazioni dell'Emilia Romagna

Ci sarà anche una delegazione della Cgil Abruzzo Molise a Bois du Cazier per ricordare i minatori morti nella tragedia di Marcinelle in Belgio. Si tratta di una delle più grandi tragedie sul lavoro che la storia ricordi ed è avvenuta l'8 agosto nel 1956.

A Marcinelle persero la vita 262 minatori. Di questi 136 erano italiani: 60 gli abruzzesi, 22 quelli di Manoppello. Il sindacato era lì quando la tragedia si consumò. “Oltre ad aver sempre combattuto contro l’accordo uomini-carbone e averne ottenuto la cancellazione proprio in seguito alla tragedia, si costituì parte civile nel processo che ne seguì, a difesa delle vittime”, ricorda la Cgil.

“Fu proprio con Marcinelle che, di fatto, iniziò la sua storia di assistenza, tutela, difesa dei nostri connazionali all’estero. Un’Italia che era allora e che oggi è tornata ad essere grande Paese di emigrazione e che per questo aveva ed ha bisogno di un sindacato che accompagni e tuteli i lavoratori anche al di fuori dei nostri confini”, prosegue il sindacato.

Se l'8 agosto è il giorno della celebrazione davanti alla miniera del Bois du Cazier cui il sindacato parteciperà con una sua delegazione, il 7 sarà proprio la Cgil insieme all'Inca nazionale e del Belgio e insieme alla Federazione generale del lavoro belga terrà proprio lì un incontro su immigrazione, sicurezza sul lavoro e democrazia. A seguire si terrà una cena sociale per le popolazioni dell’Emilia Romagna presso la storica sede sindacale de La Maison des 8 Heures.

Insomma il ricordo sì, ma la tragedia di Marcinelle deve essere anche l’occasione per ribadire “l’importanza di lavorare per un’Europa più coesa e solidale, come l'avevano immaginata i padri fondatori. Ricordarla sempre per rafforzare l’impegno che è oggi lo stesso di allora: che alla base dell’Italia e della nostra Europa ci sia il lavoro. Il lavoro dignitoso, tutelato e sicuro”, conclude il sindacato.

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