Tributato il ricordo ai minatori morti a Marcinelle: una tragedia che resta un monito di grande attualità
Le celebrazioni in contemporanea a Manoppello e e Bois du Cazier, il luogo dove sorgeva la miniera dentro la quale persero la vita 262 persone: 60 gli abruzzesi, 22 quelli della città della provincia di Pescara
La giornata si è aperta con la lettura dei nomi delle vittime nella piazza che proprio di Marcinelle porta il nome. Tra i presenti il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, gli onorevoli Nazario Pagano e Guerino Testa, le il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Nicola Stangarone, il comandate della compagnia di Popoli maggior Giovanni Savini, il vicecomandante di stazione di Manoppello maresciallo Fabio Francano e il questore di Pescara Luigi Liguori.
In contemporanea la cerimonia svoltasi a Bois du Cazier alla presenza del sindaco di Manoppello Giorgio De Luca e del presidente del consiglio comunale Davie Iezzi.
Quest'anno le celebrazioni sono state dedicate a Maria Di Valerio, una delle ultime vedove di Marcinelle recentemente scomparsa. “L’incendio nella miniera di Marcinelle non costituì solo l’ennesimo tributo di migranti allo sviluppo economico europeo, ma anche il momento più drammatico di un’intera epopea migratoria degli italiani all’estero. Ricordare e omaggiare oggi le vittime del Bois du Cazier - ha detto il sindaco Giorgio De Luca dal Belgio - significa anche fare un’analisi critica sulle logiche di sfruttamento e i rischi sul lavoro”.
A Manoppello la cerimonia si è poi spostata nel cimitero per un doveroso tributo ai defunti di Marcinelle che lì riposano, insieme, in una cappella che è stata recentemente ristrutturata dal Comune. Le celebrazioni si chiuderanno alle 19.30 in vicolo San Nicola, con la presentazione del libro “Vite di miniera” alla presenza dell’autrice Vilma Calzà e con a seguire in piazza Marcinelle con il concerto di Lara Molino, cantautrice abruzzese ed autrice singolo “8 agosto 1956” dedicato ai Caduti di Marcinelle.
“Conservare la memoria di quel dolore immenso è importante sia come monito per le nuove generazioni sia per fare in modo che l’insegnamento rimanga nel tempo – ha detto Marsilio -. Purtroppo si muore ancora nei luoghi di lavoro e ci sono ancora persone che devono emigrare per sfamare le proprie famiglie. Queste ferite, ancora aperte, ci richiamano ogni giorno al nostro impegno affinché il futuro dei nostri figli sia possibilmente migliore rispetto a quello che hanno conosciuto le generazioni precedenti”.