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A 17 anni dalla scoperta via alla bonifica delle discariche di Bussi: il ministero firma il contratto da 46 milioni

Quella che fu definita la più grande discarica d'Europa fu rinvenuta nel 2007 dai carabinieri forestali: è stato il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica a sottoscrivere l'accordo di quel bando annullato dall'ex ministro Costa. Soddisfatti i presidenti Marsilio e Sospiri, ma per il primo resto il "rammarico degli anni persi a causa del governo giallorosso"

A nove anni dalla pubblicazione del bando per la bonifica delle discariche 2A e 2B del Sito di interesse nazionale di Bussi e sei dalla sua aggiudicazione che vide appaltare i lavori all'Ati (Associazione temporanea di imprese) guidata dalla Dec Deme, il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha firmato il decreto direttoriale e il relativo contratto con la stessa dando il via agli interventi da circa 46 milioni di euro.

A darne notizia è il viceministro del Mase Vannia Gava. Le due “aree esterne Solvay”, ovvero le discariche 2A e 2B, sono le più inquinate del Sin scoperto nel 2007 dai carabinieri forestali con quella di Bussi che all'epoca fu definita come la più grande discarica d'Europa. All'epoca in'area di circa 40 mila metri quadri a neanche venti metri dalla sponda del fiume Pescar furono scoperti a circa sei metri di profondità 185 mila metri cubi di inquinanti come cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni e metalli pesanti

“Procediamo con azioni attese dal territorio che ha dovuto convivere con troppo tempo con problematiche ambientali particolarmente preoccupanti – dichiara Gava -. Come Mase vigileremo l'andamento degli interventi. Obiettivo – aggiunge – è mettere in sicurezza l'area e restituire salubrità e una nuova centralità”.

Nel maggio 2020 fu il ministero dell'Ambiente guidato da Sergio Costa (Movimento 5 Stelle), ad annullare la gara con enti e società che fecero ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) che per primo diede loro ragione. Ragione ribadita nel 2021 anche dal consiglio di Stato. 

Marsilio: "Grande soddisfazione, resta il rammarico per gli anni persi a causa del governo giallorosso"

La notizia è stata accolta con “grande soddisfazione” dal presidente della Regione Marco Marsilio che ringrazia il ministero sottolineando però che di fronte a questa lunga e annosa vicenda “rimane il rammarico che tutto questo poteva essere fatto nel 2019. Abbiamo perso cinque anni perché il ministro del Movimento 5 Stelle Sergio Costa, e il sottosegretario del Partito democratico Roberto Morassut, bloccarono l'appalto in maniera pretestuosa – rimarca -. Siamo stati costretti, io e il sindaco di Bussi (Salvatore Lagatta), a fare ricorso, vincendo in tutti i gradi di giudizio. Oggi finalmente il nuovo governo prende atto di questi risultati stipulando il contratto che porterà ai lavori di bonifica dell'area”.

“Sapevamo che il 2024 sarebbe stato l’anno in cui molti dossier sarebbero giunti a conclusione, e quello di Bussi era uno dei più attesi”, aggiunge il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri per il quale la firma del contratto “pone il sigillo di esecutività all’avvio delle opere di bonifica del sito esterno Solvay di interesse nazionale di Bussi. Si chiude una vicenda lunga, dolorosa, per molti versi sconcertante, che però ha sempre visto il centrodestra fermo e rigoroso nel pretendere la bonifica nell’interesse esclusivo della popolazione”.

Sospiri: "Ceravamo quando è stata scoperta e ci siamo ora: vogliamo vedere la bonifica conclusa"

“C’eravamo quando è scoppiato il ‘caso’ inerente alla bomba ecologica di Bussi – ricorda Sospiri -. Abbiamo seguito passo dopo passo tutta la vicenda giudiziaria nata dalla decisione inspiegabile dell’ex ministro Costa e del sottosegretario Morassut che bloccarono l’appalto: decisione contro la quale la Regione Abruzzo e il Comune di Bussi hanno proposto e vinto il ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ci siamo oggi, quando finalmente iniziamo a vedere un orizzonte più limpido, con la firma del decreto che consente l’avvio delle operazioni di bonifica della più grande discarica d’Europa. Opere che vogliamo vedere concluse”, chiosa il presidente del consiglio regionale.

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