rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità

L'assemblea per la Palestina di Pescara si mobilita per Anan Yaeesh, no all'estradizione [FOTO]

Il militante palestinese di 37 anni residente all’Aquila è attualmente detenuto nel carcere di Terni dopo l'arresto dello scorso 29 gennaio nel capoluogo adriatico

L’assemblea per la Palestina di Pescara si mobilita per Anan Yaeesh, militante palestinese di 37 anni residente all’Aquila.
Anan è stato arrestato lo scorso 29 gennaio nel capoluogo abruzzese dopo la richiesta di estradizione presentata dalle autorità israeliane, nonostante avesse un regolare permesso di soggiorno con protezione speciale.

Tramite l'affissione di uno striscione sul ponte del mare che recita "Aana Yaeesh libero", viene richiesto, come si legge in una nota, «l'immediato rilascio di Anan e la cessazione della complicità con il genocidio in atto in Palestina da parte dell'entità coloniale israeliana». 

Questo quanto dicono dall'assemblea per la Palestina di Pescara: «Approvare l’estradizione di Anan Yaeesh vuol dire esporlo a un rischio di morte concreto ed estremamente probabile. In particolar modo a seguito della nuova legge in approvazione da ottobre in Israele che istituirebbe la pena di morte per “chiunque causi la morte di un cittadino israeliano spinto da motivi razzisti o di odio, e con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua patria”. Le accuse contro di lui sono poco chiare e confuse: nel fascicolo, incompleto, si accusa l’uomo di aver finanziato la “brigata di autodifesa di Tulkarem” e il suo campo profughi, di circa 100 mila abitanti. L’illegittimità dell’estradizione è chiara ed inequivocabile e si basa su due assunti». 

Queste le spiegazioni fornite dall'assemblea per la Palestina: «Il primo riguarda la legittima attività politica di Yaeesh nel contesto della seconda Intifada: il diritto internazionale riconosce la legittimità della resistenza – anche armata – come strumento di liberazione da una forza occupante, condizione che vive dal 1967 il territorio della Cisgiordania, soggetto ad un’occupazione militare da parte delle forze sioniste. La situazione è riconosciuta anche dalla Corte internazionale di giustizia, dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che hanno formalmente definito Israele come "potenza occupante. In secondo luogo, per la legge italiana l’estradizione non è concessa quando vi è ragione di ritenere che l’imputato verrà sottoposto ad atti che configurano/costituiscono la violazione dei diritti fondamentali della persona, condizione nota e sistemica delle carceri israeliane. Condizioni documentate  da infiniti report di organizzazioni non governative e dal Rapporto delle Nazioni Unite redatto dalla Relatrice Speciale sulla situazione dei diritti umani nel territorio palestinese. La difesa legale di Yaeesh – composta da Flavio Rossi Albertini e da Stefania Calvanese – ha depositato un’istanza alla Corte d’appello dell’Aquila per chiedere la revoca della misura cautelare e la corte ha fissato una camera di consiglio il 12 marzo in cui si discuteranno le istanze presentate dai legali della difesa. Si invita la popolazione a manifestare solidarietà, a mobilitarsi in sostegno di Anan e del popolo palestinese e in dissenso verso un sistema giuridico e governativo che sempre di più si sta rendendo complice di un genocidio. In particolare, durante le manifestazioni che si terranno in concomitanza con le discussioni presso la Corte d'appello all'Aquila: la prima il 12 marzo». 

Striscione Anan Yaeesh ponte del mare Pescara

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'assemblea per la Palestina di Pescara si mobilita per Anan Yaeesh, no all'estradizione [FOTO]

IlPescara è in caricamento