rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Calcio

Due pescaresi campioni del mondo, accadde 25 anni fa

L'amarcord: Antonio Martorella e Massimo Oddo nella Nazionale italiana universitaria vincitrice delle Universiadi del 1997 in Sicilia. Il ricordo dell'ex attaccante del Pescara

Antonio Martorella e Massimo Oddo campioni del mondo nel 1997. I due ex calciatori pescaresi esattamente venticinque anni fa a Palermo vincevano il Campionato mondiale di calcio universitario. Nel trionfo Azzurro in finale contro la Corea del Sud 1 a 0 al golden gol, nei tempi supplementari, c'erano anche loro.

Accadde esattamente un quarto di secolo fa, oggi. “Venivo dalla stagione con il Brescello in C, ero senza contratto e da lì a poco avrei firmato con il Pisa - racconta Martorella - . Mentre svolgevo la preparazione con i calciatori svincolati, a Coverciano, arrivò la chiamata dalla Lega Dilettanti di Roma e si creò questa chance. Con il ct Paolo Berrettini, che mise su la squadra nel giro di un mese, partimmo per un’autentica avventura. Massimo Oddo era del Milan, ma veniva da una stagione in prestito al Fiorenzuola, aveva solo 21 anni. Nella pima gara a Trapani, contro il Brasile, pareggiamo zero a zero e capimmo che quel torneo era alla nostra portata. Le nostre partite venivano trasmesse in diretta sulla Rai e i tifosi italiani, per la finale a Palermo contro la Corea del Sud, si appassionarono a noi al punto che la tv nazionale spostò il fischio d’inizio dal pomeriggio alla sera. Vincemmo al golden gol, ai supplementari, e fu una delle rarissime competizioni ufficiali di quel periodo ad essere risolta da quella regola, poi rimossa dalla Fifa. Facemmo 4 milioni di spettatori in tv, numeri da finali di Champions…”.

In quella Nazionale, oltre ai due pescaresi, c’erano tanti ragazzi passati dai campi abruzzesi: Zeoli, Califano, Zancopè, giocatori che ha fatto buone carriere tra B e C, passando da Pescara e Giulianova. Martorella in quel gruppo era il più anziano, oltre che l’unico senza contratto durante il torneo. Ma fu determinante il suo apporto in campo e nello spogliatoio. “Porto con me ricordi bellissimi: vivere in un villaggio assieme agli altri atleti provenienti da tutto il mondo, come ai Giochi olimpici, ad esempio. O la cerimonia inaugurale, un evento bellissimo. Ricordo anche che, dopo aver vinto in una Favorita stracolma di spettatori, salendo sul gradino più alto del podio, misero l’inno mondiale degli studenti, il Gaudeamus igitur, e non l’inno di Mameli. All’inizio fummo sorpresi, poi approfondendo capimmo la bellezza di quel momento. Conservo la maglia di quella finale gelosamente tra i miei ricordi più importanti di tutta la carriera”, dice ancora Martorella, che rivela un aneddoto poco conosciuto della sua storia calcistica: “Dopo quell’esperienza, ci notarono alcuni osservatori e ci chiamarono dall’Inghilterra: io e un altro ragazzo andammo a fare un periodo di prova al Wigan Athletic, che era nella First Division, la nostra C, un club che qualche anno dopo arrivò in Premier League. Peccato che la trattativa per restare lì non andò a buon fine...”.

Pescaresi in trionfo venticinque anni fa. Un'altra epoca. Oggi il calcio cittadino è sofferente: "Magari fosse sofferente... vorrebbe pure dire che c’è ancora un interesse. Ma paradossalmente qui c’è indifferenza, che è peggio della sofferenza. Il sentimento peggiore che si possa provare per la squadra della propria città. Il dato degli abbonamenti parla chiaro. La C non è la categoria che rispecchia la storia del Pescara, l’auspicio è quello di venirne fuori al più presto possibile. Giocare nel girone C, in piazze calde in cui si sono giocati scontri epici, possono risvegliare il sano sentimento di rivalità e risvegliare la passione sopita dei tifosi”.

Martorella e Oddo legati anche dall'amore per il marchio storico della Curi: “Io sono cresciuto nel Pescara Nord, che poi si è fuso con la vecchia Curi, scuola calcistica di Oddo, poi ceduto al Milan, e di tanti altri grandi calciatori. Ora noi del Delfino Curi siamo felici di aver riallacciato il filo con la storia, dando un nostro portiere alla Juventus. Siamo la seconda squadra di calcio della città dopo la Pescara Calcio e ci presentiamo ai nastri di partenza con buone prospettive a tutti i livelli, dalla prima squadra al settore giovanile”.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Due pescaresi campioni del mondo, accadde 25 anni fa

IlPescara è in caricamento