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Masini presenta Pescara - Virtus Francavilla: "Che sfida tra Lescano e Patierno"

L'ex bomber di Penne e Lauretum, il 40enne italoargentino scoperto da Druda nel 2003, ha vinto la D con la formazione pugliese e giocato contro il Delfino in C in passato: "Conosco Facundo, un ragazzo fantastico. Pugliesi nati con un progetto serio e lungimirante. I biancazzurri non c'entrano nulla con la C..."

"Sono curioso di vedere questa sfida tra due grandi attaccanti come Lescano e Patierno". Parola di bomber. Gerardo Masini, 40 anni, ex attaccante di Penne, Lauretum, Canistro, Teramo e Avezzano, ha scritto la storia della Virtus Francavilla e conosciuto a fondo, durante la sua esperienza con i pugliesi, sia il suo connazionale che oggi segna a raffica per Zeman, che il cecchino di Francavilla Fontana.

“La Virtus in C, e nei play-off, non è un miracolo: dietro c’è tanto lavoro e serietà. Alla base ci sono gli ingredienti fondamentali per fare bene nel calcio. E’ una società fantastica - dice Masini, scoperto nel 2003 da Roberto Druda, oggi membro del cda del Pescara, e portato al Penne, in Eccellenza - . A partire dal presidente Antonio Magrì e dal direttore sportivo Tonino Donatiello, insieme dai tempi della Promozione. In ogni categoria, hanno dimostrato serietà e competenza. C’è rispetto dei ruoli. In un anno, io l’ho visto due volte nello spogliatoio, all’inizio e alla fine della stagione. Sono un gruppo di lavoro che guarda sempre avanti, che vuole sempre crescere. Non hanno segreti, nel calcio esistono poche e semplici regole. Poi hanno saputo scegliere i giocatori, basta pensare a Nzola, ora in serie A con lo Spezia. In casa è la seconda in classifica del girone, in trasferta è ultima. Troppo poco. Ma il totale dei punti li porta in zona play-off meritatamente”.

Masini ha avuto come allenatore proprio Calabro, che ha portato la Virtus in C e l'ha ripresa l'estate scorsa: "Gioca un 3-5-2 in cui gli esterni sono molto offensivi. Le sue sono squadre dinamiche, fisiche. Ho sentito poco tempo fa il mister, era rammaricato per come stavano andando le cose nei mesi scorsi. Ora le cose vanno meglio e sono risaliti in classifica. Il mister è un valore aggiunto: prepara le partite in ogni dettaglio, studia bene gli avversari e ti fa andare in campo sapendo tutto quello che bisogna fare per vincere, colpendo i punti deboli delle altre squadre. Ha idee che sa trasmettere alla squadra. Tutti sono a disposizione, sia chi gioca tanto che chi trova meno spazio. Anche nel nostro anno, in D, eravamo tre punte forti per la categoria e una stava in panchina. Ma eravamo tutti sul pezzo: chi entrava, faceva spesso la differenza”.

Zeman domenica pomeriggio dovrà stare attento a Patierno, 17 gol finora. "Lo conosco molto bene. Siamo stati avversari tante volte. Quando era a Francavilla Fontana, lui era al Bisceglie, nello stesso girone. Ha sempre fatto benissimo, segnando gol ovunque abbia giocato. E’ un grandissimo centravanti, anche per la C. I numeri lo confermano. Ma è soprattutto un ragazzo fantastico, che ho avuto il piacere di conoscere. Abbiamo tanti amici in comune che mi hanno confermato anche negli anni successivi le sue doti tecniche e umane”.

Masini legato da una forte amicizia con Facundo Lescano: “Pescara non c’entra nulla con la C. Dovrebbe stare come minimo in B. Era partita benissimo, peccato che abbia perso dei punti per strada. Lo seguo con affetto perché c’è il mio amico Facundo Lescano, a cui voglio tanto bene e a cui sono legatissimo: viveva praticamente a casa mia quando venne dal Genoa a Martinafranca. So che un periodo non stava giocando e c’erano problemi, ma ora le cose sono a posto e si vede. Lui può dare un apporto decisivo in campo e fuori, è un ragazzo splendido e un grandissimo attaccante”.

Da ex Teramo, in questi giorni ha gioito anche per il successo dei biancorossi, tornati in Eccellenza: “Un peccato che sia in Promozione. L’estate scorsa avevamo anche parlato per tornare. Mi tengo in forma, ma non volevo allontanarmi troppo dai miei bambini. Sono felice per Speranza, mio grande amico. Felice che abbiano vinto, spero che non si fermino qui: devono tornare nella categoria di competenza, i professionisti. L’Abruzzo è la mia seconda casa. Ho vissuto benissimo lì. Ho vinto e mi sono affermato. Ho giocato anche all’Adriatico da avversario in un Pescara – Salernitana del 2008, poi in quello stadio ho segnato uno dei gol più belli della mia vita, con una rabona, in un derby teramano di serie D, Teramo – San Nicolò”.

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