rotate-mobile
Calcio

"I miei anni magici con Berlusconi", il ricordo del pescarese Filippo Antonelli

L'ex ds del Monza ha lavorato per quattro stagioni con il Cavaliere: "Un genio, gentile con tutti e sempre positivo. Gli sarò eternamente grato per l'occasione che mi ha concesso"

"Un genio e un grande leader, che sapeva coinvolgere tutti". Filippo Antonelli, pescarese, è stato il ds dei brianzoli per sette stagioni. Le prime tre, prima dell’avvento del tandem Berlusconi-Galliani, dalla D post fallimento alla C. Poi quelle del grande miracolo firmato dal Cavaliere: dalla C alla A, con la salvezza conquistata con largo anticipo e a suon di clamorosi risultati, anche contro le big. Il dirigente pescarese, però, aveva salutato lo scorso dicembre Berlusconi e il Monza per accettare la nuova avventura del Venezia, in serie B (dalla paura di retrocedere ai play-off in sei mesi). Antonelli era molto commosso ieri dopo aver appreso della scomparsa del suo ex presidente.

“Ricordi di Berlusconi? Ne ho tantissimi, non saprei da dove cominciare. Il primissimo che non dimenticherò mai fu quello della prima partita vista seduto accanto a lui, in C, contro la Triestina. Galliani arrivò e mi disse: raccontagli tutto della squadra”, racconta Filippo Antonelli, 45 anni, ex centrocampista del Pescara in serie B. “Io iniziai a parlare e lui, dopo un po’, mi disse la sua: lo stadio non mi piace così, lo cambieremo. I cartelloni pubblicitari dovranno essere quelli luminosi, in tutto lo stadio. La curva non la sento bene, voglio un amplificatore che faccia risuonare la voce dei nostri tifosi su tutto lo stadio. Io prendevo nota. Lui invece, dopo una settimana, aveva già fatto terminare tutti i lavori”.

Berlusconi a Monza con lo spirito di un ragazzino, nonostante l’età già avanzata e gli anni di successi internazionali alla guida del Milan. Leggendari i suoi discorsi nello spogliatoio biancorosso, i cori dei suoi giocatori, le battute goliardiche e le parole giuste per motivare il gruppo. “Ci credeva sempre, aveva motivazioni fortissime: quando parlava, tutti pendevano dalle sue labbra. Era geniale”, continua nel suo ricordo il direttore sportivo pescarese. “Cosa mi ha sempre colpito di lui? L’attenzione per tutte le persone, dal primo all’ultimo. Sapeva far sentire tutti al centro del progetto. Con gentilezza e spirito positivo. In tutte le occasioni, anche se le cose andavano male”.

Antonelli, fino al 2018 giovane ds emergente in C, deve il grande salto di qualità della sua carriera dirigenziale proprio a Silvio Berlusconi: “Sì, è stato un incontro che mi ha cambiato la vita. Lo ringrazierò sempre per la possibilità che mi ha dato. Mi sono sentito un privilegiato e un uomo fortunato. Io venivo da tre anni e mezzo di lavoro al Monza, ma di solito quando ci sono cambi di proprietà nel calcio si fa piazza pulita e si portano persone nuove nei ruoli più delicati. Loro invece hanno deciso di tenermi per altri quattro anni. E questa fiducia nei miei confronti da parte di personaggi del loro spessore la porterò sempre nel mio cuore”.

La morte di Berlusconi non è stata l’unica brutta notizia per Filippo Antonelli in questi ultimi giorni. Prima era arrivata anche l’eliminazione del “suo” Pescara: “Quella di giovedì scorso per me è stata una serata tristissima, indirettamente da pescarese seguo sempre i biancazzurri e speravo potessero davvero tornare in B. Un dispiacere enorme non essere riusciti a passare il turno con quello stadio pieno e festante. Quello, però, è il cuore del calcio pescarese e di questa società. Bisogna ripartire dai tifosi: loro nessuno potrà mai cancellarli, a prescindere dalle categorie. La conferma di Zeman? Non spetta a me parlarne, ma i risultati parlano a suo favore, penso sia giusto proseguire con lui”, le parole del ds del Venezia. Un anno fa portò a Monza il portiere del Pescara Sorrentino, quest’anno prenderà qualche giocatore del Delfino per il suo Venezia? “Non so, ma di giocatori ne abbiamo tanti, magari saremo noi a cederne alcuni ai biancazzurri…”.

Il cordoglio di Sebastiani e FenImprese

Anche il presidente Daniele Sebastiani ha espresso ieri il suo cordoglio per la scomparsa del Cavaliere. “Con enorme dispiacere apprendiamo della scomparsa di Silvio Berlusconi. La Delfino Pescara 1936 porge le più sentite condoglianze ai familiari e alla società Monza calcio. Quello affrontato sotto la sua presidenza è stato un Milan vincente e ricco di campioni. Il cordoglio del Club per la scomparsa di Silvio Berlusconi, un punto di riferimento per il mondo del calcio e per il nostro paese”. Anche FenImprese Pescara si è unita al cordoglio per la scomparsa di Silvio Berlusconi: “Un uomo straordinario che ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità. La sua attività di imprenditore geniale e poliedrico e il suo impegno di politico nella promozione dello sviluppo economico sono stati un faro per tutti noi”, dice la nota del presidente Fagioli.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"I miei anni magici con Berlusconi", il ricordo del pescarese Filippo Antonelli

IlPescara è in caricamento