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Piano di risanamento acustico, slitta l'approvazione in consiglio e si riparte “dall'anno zero”: nuove rilevazioni in piazza Muzii

L'assessore comunale Isabella Del Trecco è bloccata a casa con l'influenza per cui il documento in aula non arriverà il 13 aprile, ma la novità è nella decisione di rivedere i dati. Il presidente Petrelli: "Piano importante, ma dal 2017 ad oggi le cose sono cambiate"

Slitta la discussione sul piano di risanamento acustico che giovedì 13 aprile avrebbe dovuto ottenere l'approvazione definitiva del consiglio comunale. L'assessore comunale Isabella Del Trecco cui il documento fa capo non ci sarà: è a casa con l'influenza.

A farlo sapere è il presidente della commissione ambiente Ivo Petrelli al termine della commissione tenutasi proprio per fare il punto sul discusso documento che ancora una volta le associazioni di categoria, lamentano il mancato ascolto da parte dell'amministrazione, hanno chiesto di ritirare annunciando un possibile ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) qualora se ne deciderà l'adozione.

Un rinvio che forse ci sarebbe stato comunque dato che, stando a quanto riferisce lo stesso Petrelli al termine della seduta, sono diversi i “passaggi chiave da ottemperare prima di procedere con l'approvazione” e cioè “la ripetizione dei rilievi fonometrici nell’area centrale della movida di piazza Muzii al fine di disporre di dati attuali e reali, l’individuazione precisa dei componenti del tavolo tecnico permanente responsabile dell’operatività del piano di risanamento acustico e, ovviamente, l’individuazione di deroghe per consentire comunque lo svolgimento di eventi di interesse pubblico”.

Non un passo indietro perché, ribadisce Petrelli, il piano “è uno strumento indispensabile e obbligatorio per legge”, ma di certo una sorta di apertura laddove si parla di ripetere i rilievi che hanno portato alla redazione di quel documento proprio in relazione a piazza Muzii. Si riparte “da una sorta di anno zero” per il quadrilatero del centro, dice lo stesso presidente di commissione, dato che i dati su cui il piano è nato e cioè le rilevazioni Arta (Agenzia regionale tutela e ambiente) risalgono al 2017. Oggi la situazione è diversa e questa è una cosa che proprio le associazioni di categoria hanno sempre ribadito tanto da aver commissionato a novembre una loro rilevazione che avrebbe fatto emergere come per superare i decibel bastano anche poche persone. Bastano insomma le voci e questo renderebbe lo strumento “inutile e dannoso” laddove, sostengono, non andrebbe a risolvere il problema, ma solo a far male all'economia e di conseguenza alla città.

Sul tema sia da Petrelli che dalla Del Trecco rassicurazioni ne erano già arrivate, ma ora è il presidente della commissione ambiente a ribadire che si sta lavorando per far sì che il piano di risanamento acustico sia “uno strumento realmente utile non solo per i residenti che abitano nell’area della movida e hanno ovviamente diritto al riposo, ma anche per gli operatori della ristorazione e dell’intrattenimento ai quali comunque vogliamo garantire il diritto di lavorare senza spegnere la socialità e la convivialità”.

Di qui i cinque correttivi, come li definisce, al documento decisi nel corso della commissione. “La conditio sine qua non è, innanzitutto, disporre di dati aggiornati circa i livelli di inquinamento acustico della zona: oggi infatti – spiega lui stesso come già accennato – il piano di risanamento redatto corrisponde ai risultati dei rilievi fonometrici eseguiti addirittura nel 2017, ma è evidente che in sei anni è cambiato tutto, è cambiata anche la sensibilità degli stessi operatori nei confronti della problematica, così com’è cambiato l’orizzonte logistico di piazza Muzii. I rilievi del 2017 fotografavano una situazione di grande caos che hanno determinato l’esigenza di un piano di risanamento e contenimento delle fonti di rumore, esattamente come previsto nell’obbligo di legge. Oggi però la situazione è cambiata e va necessariamente sottoposta a una revisione complessiva con l’esecuzione di nuovi rilievi fonometrici che deve obbligatoriamente precedere l’approvazione e attuazione operativa del Piano”.

Si conferma quindi l'istituzione del tavolo tecnico permanente “che avrà il compito di effettuare la verifica almeno semestrale circa l’attuazione del piano e che dovrà vedere la presenza dei dirigenti dei vari settori comunali interessati, come ambiente, occupazione suolo pubblico, mobilità, sicurezza, prevedendo anche la presenza di un rappresentante dei cittadini residenti, scelto dagli stessi utenti, e di un rappresentante degli operatori che, in alternativa, potranno scegliere e delegare un rappresentante delle associazioni di categoria. La prima riunione del tavolo – spiega - dovrà svolgersi entro un mese dall’approvazione della stessa delibera, sarà convocata dal direttore generale del Comune che fornirà anche le indicazioni per la scelta dei rappresentanti di cittadini e operatori”.

Quindi le deroghe. “Fermo restando il rispetto del Piano, audito il tavolo tecnico e verificata la situazione inerente all’inquinamento atmosferico, il Comune si riserva la possibilità di usufruire o accordare deroghe per consentire lo svolgimento di eventi di pubblico interesse – conclude -. A questo punto, a fronte del rinvio della delibera che domani non esamineremo in consiglio vista l’assenza, causa influenza, dell’assessore delegato, avremo il tempo necessario per definire tali dettagli, a partire dalla richiesta per all’Arta di ripetere i rilevamenti sull’inquinamento acustico nell’area di piazza Muzii”.

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