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Il sindaco Masci tuona contro chi protesta per il progetto dell'area di risulta: "Chi strilla preferiva edifici commerciali e residenziali?"

Il primo cittadino di Pescara, Carlo Masci, attacca in modo diretto tutti coloro che si dicono contrari al progetto di riqualificazione dell'area di risulta che prevede anche la costruzione della nuova sede della Regione Abruzzo

Il sindaco di Pescara, Carlo Masco, torna a esprimere il suo pensiero riguardo al progetto di riqualificazione dell'area di risulta che la sua amministrazione sta portando avanti. 
E lo fa rivolgendosi in modo diretto a coloro che oggi si dicono contrari.

«In questi giorni leggo dovunque prese di posizione dell'opposizione e di qualche associazione che, "fintamente indignate", strillano "non togliete il verde dall'area di risulta". Ma dov'è oggi il verde nell'area di risulta? Oggi quell'area è una spianata d'asfalto con sopra migliaia di lamiere di ferro, plastica e acciaio, e rischia di rimanere così per le prossime generazioni, se non si agisce concretamente e si continua a perdere tempo nel gioco del "cos'è meglio?"», dice come prima cosa il primo cittadino.

Che poi ricorda alcuni aspetti che ritiene importanti: «Intanto diciamo con forza che il progetto per realizzare il quale abbiamo iniziato a bonificare l'area prevede un parco pubblico e una grande piazza in mezzo al verde per un totale di circa 65mila metri quadrati in linea con quanto stabilito, da almeno 30 anni, da tutti i consigli comunali, di qualsiasi colore siano stati. Poi, oltre ai parcheggi già previsti, piuttosto che far costruire a privati abitazioni e spazi commerciali, abbiano ritenuto di accogliere la richiesta della Regione, di posizionare la sua sede unica, attesa da 50 anni, nello spazio individuato, proprio in quell'area, per un edificio pubblico. Chi strilla oggi forse preferiva edifici commerciali e residenziali invece che un edificio pubblico? Non ci posso credere, ma comincio a pensarlo vista la foga messa in campo. L'unica cosa certa è che noi realizzeremo il parco al centro della città, mentre quelli che strillano hanno saputo solo sognarlo, mentre continuavano a vedere l'asfalto e le lamiere di ferro, plastica e acciaio di oggi, e forse speravano troppo nei privati».

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