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L'annuncio di Marsilio: "Entro un anno i primi cantieri per il raddoppio ferroviario Pescara-Roma"

Siglata l'intesa con governo e Rfi per i lotti 1 e 2, ma da Roma arriva la rassicurazione: i fondi saranno garantiti per tutto il progetto e se il presidente si "rammarica" per l'impossibilita di accontentare tutti, ribadisce che all'opera l'Abruzzo non può rinunciare

Accontentare tutti è impossibile e di questo il presidente della Regione Marco Marsilio si rammarica, ma l'opera non può essere messa in discussione e da parte del governo arriva la conferma del pieno sostegno e della volontà di portare a termine il progetto per il raddoppio della ferrovia Pescara-Roma. I finanziamenti, insomma, saranno garantiti siano essi fondi pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), fondi ordinari di bilancio o stanziati dal fondo sviluppo e coesione.

Questo quanto emerso che Marsilio ha avuto a Roma con il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, il ministro per il pnrr Raffaele Fitto e i vertici di Rfi con i quali è stata approvata l'intesa per i lotti 1 e 2 (Interporto d'Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa) per la velocizzazione della tratta. Lotti su cui però penderà il ricorso al Tar Lazio (Tribunale amministrativo regionale) annunciato dal sindaco di Manoppello Giorgio De Luca visto il mancato accoglimento delle modifiche che il territorio visti i troppi timori legati all'impatto ambientale dell'opera.

La Regione da parte sua ha alla fine sciolto la riserva dando pieno sostegno al progetto proprio in virtù del fatto che alcune richieste avanzate dall'ente proprio per mitigare l'impatto sul territorio, sono state accolte “a cominciare – spiega Marislio - dalla sistemazione della viabilità, dalla mitigazione delle barriere antirumore e dalla tutela delle attività produttive, oltre che l'adeguato risarcimento dei soggetti interessati ad espropri e abbattimenti”. Sulla “variante plus” cioè proprio quella che alcune amministrazioni chiedevano di apportare, gli enti statali hanno tutti espresso parere contrario, continua il presidente, spiegando che il “no” è stato determinato da “ragioni idrauliche legate all’impatto sull'alveo del fiume e, per questa ragione, è stato quindi dato il parere favorevole al tracciato in affiancamento alla ferrovia già esistente”.

“Dispiace che non si siano potute ottenere soluzioni più condivise, ma è onesto ricordare che le varianti proposte a gran voce avevano registrato altrettante contrarietà in realtà istituzionali e comitati di cittadini che durante il dibattito pubblico, si erano detti pronti a protestare – afferma quindi Marsilio -. Per fare un'opera ferroviaria in un territorio fragile e complesso come quello abruzzese bisogna superare mille difficoltà, e non ci possiamo illudere di trovare tutti d’accordo sulle soluzioni proposte. Come presidente della giunta regionale sento il dovere di garantire che l’Abruzzo non perda questa storica opportunità per far crescere le infrastrutture strategiche e migliorare i collegamenti”.

Nel rimarcare che “accontentare tutti è impossibile” è che di questo il presidente si “rammarica”, resta il fatto che l'opera non può essere messa in discussione e “avere il pieno appoggio del Governo alla realizzazione dell’opera è, secondo noi, l’aspetto più importante. Per questa ragione siamo determinati ad andare avanti, a cogliere questa importante opportunità. Dopo decenni di attesa – conclude Marsilio ricordando che il procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) è ormai chiuso -, siamo ormai prossimi alla messa a gara di progetti definitivi e quindi della possibilità, da qui a un anno, di vedere anche aprire i primi cantieri”.

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