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Il presidente Sospiri sulla protesta dei commercianti: "Comprendiamo le loro paure e preoccupazioni"

A dirlo è Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale che ieri mattina, sabato 4 dicembre, ha incontrato i titolari di negozi e ristoranti che sono scesi in piazza Unione

«Comprendiamo la rabbia, ma soprattutto la paura dei commercianti che sono scesi in piazza per manifestare dinanzi alla sede della Regione Abruzzo».
A dirlo è Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale che ieri mattina, sabato 4 dicembre, ha incontrato i titolari di negozi e ristoranti che sono scesi in piazza Unione.

«La Regione Abruzzo sta esercitando un pressing continuo sul Governo affinchè decida e decreti la riapertura tempestiva del nostro territorio e delle sue attività commerciali. I numeri dell’emergenza Covid-19 ci dicono che possiamo superare la zona rossa e andare in quella arancione e gialla già oggi, ci sono le condizioni, la situazione è nettamente calmierata e occorre procedere», dice Sospiri.

«Le preoccupazioni dei commercianti sono le nostre», aggiunge il presidente del consiglio regionale, «ma possono star certi che non molleremo la presa per nulla al mondo in difesa del nostro territorio. Quando la Regione Abruzzo ha deciso di anticipare l’ingresso nella zona rossa non è avvenuto per superficialità, leggerezza o fretta. La scelta è arrivata dopo i pareri del comitato tecnico scientifico e dopo aver ricevuto quotidianamente i numeri che ci testimoniavano una quotidiana impennata dei nuovi positivi, dunque c’era una oggettiva esigenza di contenere la diffusione del virus. Una scelta dunque mai assunta a cuor leggero, ma piuttosto col peso dell’ennesima ferita al nostro sistema economico, ma comunque una scelta doverosa, anche in ottemperanza a quanto accadeva nel resto del Paese, a fronte di un atteggiamento unanime di protezione. Oggi la situazione però è altrettanto oggettivamente cambiata: i numeri sono in netta discesa, il problema resta concentrato in aree ben definite del territorio, che giustamente continuano a meritare tutta l’attenzione istituzionale necessaria, ma è innegabile che l’attuale condizione anche sanitaria ci permette di tornare in fascia arancione e addirittura gialla. Per questo abbiamo voluto essere al fianco dei nostri operatori economici perché con loro chiediamo che il Governo anticipi il passaggio di zona, non attendendo i canonici 14 giorni previsti dai vari decreti, ma che tenga conto della situazione specifica dell’Abruzzo e di fasce territoriali come Pescara, dove la chiusura ha sortito gli effetti positivi auspicati. Ora è il momento di ripartire, di rialzare tutte le serrande delle nostre attività, di riprendere il lavoro interrotto, di farlo in sicurezza, rispettando le prescrizioni necessarie, ma il Governo deve firmare il nuovo decreto quanto prima. Siamo in contatto con il Ministero e ci attendiamo notizie in tal senso nelle prossime ore».

«La Regione è dalla parte del mondo produttivo e delle imprese e l’impegno finora profuso per cercare di rientrare in tempi utili in zona arancione è stato compreso e apprezzato, come confermato da Confcommercio che ha evidenziato quanto l’Istituzione regionale abbia compiuto ogni azione in suo potere per scongiurare un prolungamento dei tempi in zona rossa. La protesta di una parte del commercio pescarese traccia drammatici scenari, tra mancati introiti e rischio di indebitamento, se l'Abruzzo non rientra subito in zona arancione», aggiunge Guerino Testa, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale.

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