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La denuncia del Pd sulla discarica di Villa Carmine: "Dopo 7 anni situazione di stallo e il fiume Saline continua ad essere inquinato"

Il consigliere regionale Blasioli e i consiglieri comunali del Pd di Montesilvano e Città Sant'Angelo tornano sulla questione della bonifica della discarica di Villa Carmine e sull'inquinamento del fiume

Il Pd di Montesilvano e Città Sant'Angelo, assieme al consigliere regionale Antonio Blasioli, torna all'attacco sulla questione della bonifica del Saline e in particolare della discarica di Villa Carmine, dopo 7 anni senza che il centrodestra dal suo insediamento sia riuscito ad uscire da una situazione di stallo.

"Parliamo di una discarica di 20.000 mq, ubicata a pochissimi chilometri dalla costa ed a circa 2,5 km dal centro di Montesilvano, con un volume di rifiuti pari, secondo le stime attuali, a 18.000 m³, alta 38 m e con 10.000 m³ di rifiuti sotto il livello del mare. I fronti di abbancamento presentano pendenze del tutto anomale e sicuramente non conformi ai criteri di stabilità del materiale rifiuto (le pendenze non dovrebbero superare infatti il 25%), e dunque – come documentato sempre dall’Arta – sono esposti al rischio di crolli. A partire dal 2016, con la delibera di giunta regionale 402/2016, la precedente giunta regionale di centrosinistra ha stanziato 10 milioni di euro (fondi Masterplan) per l’intervento “Conclusione della caratterizzazione, messa in sicurezza permanente, e bonifica dei due Sir Chieti e Saline Alento”, individuando l’Arap (azienda regionale delle attività produttive) come soggetto attuatore. Tuttavia dopo sette anni ci troviamo di fronte esclusivamente ad uno studio di fattibilità rimesso dall’Arap e alla richiesta di ulteriori fondi, in quanto con l’aumento dei costi la dotazione finanziaria ricevuta in eredità non è più sufficiente.

Che ci fosse un notevole ritardo lo testimonia il fatto che la Giunta regionale di centrodestra aveva inserito questo intervento tra i fondi definanziabili del decreto Provenzano. Nonostante la disponibilità di € 700.000 per la progettazione, dobbiamo però rilevare che quando ormai mancano cinque mesi alla scadenza della legislatura Marsilio, non solo i lavori non sono ancora stati avviati ma mancano anche la progettazione definitiva e soprattutto il barrieramento idraulico, ovvero la misura di messa in sicurezza che era stata fortemente richiesta dall’Arta per arginare il perdurante inquinamento. "

Ora, spiegano i consiglieri, a causa del tempo trascorso i costi sono lievitati a 13 milioni di euro per la bonifica, per il macro incapsulamento dei rifiuti con riprofilatura dei versanti esistenti e sistemazione dei rifiuti eccedenti in area adiacente

"Soluzione che tra le tre ipotesi di bonifica era senza dubbio la meno costosa ma anche la meno vantaggiosa per le comunità di Montesilvano e Città Sant’Angelo. Con determina numero 30 del 29 gennaio 2020, Arap (stazione appaltante) ha affidato al Prof. Piero Sirini lo studio del modello concettuale del sito di Villa Carmine e il successivo studio di fattibilità sulla base del piano di caratterizzazione eseguito. Nella relazione rimessa all’Arap e alla Regione si leggeva che questo intervento sarebbe costato all’incirca € 8.708.332,77. Solo per lo scenario del macro incapsulamento, che evidentemente è stato accettato dai Comuni di Montesilvano e Città Sant’Angelo, dal momento che hanno partecipato alle riunioni convocate in Regione, si è assistito quindi ad un aumento di 4 milioni di euro."

Mancando le opere di barrieramento idraulico, proseguono i consiglieri, quando il Saline è in piena penetra nella discarica per metri facedo sì che i rifiuti di Villa Carmine siano a bagno, con fuoriuscite di biogas e percolato in una discarica non dotata di presidi ambientali, o comunque dotata di presidi ambientali parziali e insufficienti ad isolarla dalle matrici ambientali e dall’ambiente circostante. Il percolato costituisce una sorgente primaria di contaminazione attiva che impatta sui terreni insaturi, i terreni saturi, le acque sotterranee e le acque superficiali, diffondendosi all’esterno del sito. Il barrieramento dunque è un'opera da eseguire subito in modo urgente.

La discarica, come spiegato anche dall'Arta, intanto è a rischio crolli:

"Come forze di opposizione abbiamo più volte ribadito le criticità ambientali legate all’attuazione dell’incapsulamento, soluzione citata tra l’altro anche tra progettualità del Contratto di Fiume (anche se l’assessore Comardi non ne era a conoscenza!) e per lo più dettata da esigenze economiche. Lo hanno evidenziato gli organi preposti alla tutela e controllo ambientale, Arta e Ispra: il sito è inadatto ad ospitare una discarica di rifiuti ed è in atto una contaminazione delle matrici ambientali circostanti, per le quali sono documentate fuoriuscite di percolato sia da evidenze osservative dirette che da indagini indirette di tipo geofisico; inoltre i rifiuti non risultano mineralizzati e producono biogas, documentato dai rigonfiamenti del telo, e percolato rinvenuto nelle acque sotterranee e nel fiume Saline, con un plume di circa 4 km.".

Catia Ciavattella, consigliera comunale di Città Sant'Angelo:

"Questa mattina torniamo a rivendicare la bonifica del Saline, a fronte di amministrazioni che sembrano più interessate a perseguire una politica dell’apparenza, avviando percorsi per l’ottenimento di riconoscimenti quale la bandiera blu 2024, mentre, prima ancora di attrarre turisti, la principale preoccupazione dovrebbe essere quella di salvaguardare la salute di cittadini e bagnanti".  Romina Di Costanzo, consigliera comunale di Montesilvano:

"I rilievi di Arta e Ispra sull’inquinamento non lasciano adito a dubbi e dovrebbero destare un certo allarme. La ricetta è una sola: prodigarsi per intercettare ulteriori fondi e puntare su interventi mirati e risolutivi"

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