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Il Pd attacca sui 4 nuovi asili nido: "Nessuna traccia della gestione pubblica, saranno affidati ai privati"

Sotto accusa anche la carenza di personale: "Il Comune ha in organico 9 educatrici a tempo pieno, più 3 a tempo ridotto. Bisognava programmare un piano di assunzione adeguato"

Il gruppo consiliare del Pd attacca sui 4 nuovi asili nido annunciati dal Comune in via Santina Campana, via della Fornace Bizzarri, via Lago Isoletta e via Rubicone. Come spiega, infatti, il capogruppo Piero Giampietro, "nessuno di questi quattro nidi sarà gestito dal Comune di Pescara, ma esclusivamente da privati. Nei documenti pluriennali del Comune sulle assunzioni e sugli investimenti non c'è alcuna traccia della gestione pubblica, né si parla dell'intenzione di ricorrere a nuovo personale. La riteniamo una clamorosa beffa. Non solo: nella delibera 297 del 20 aprile la giunta indice una gara per la gestione indiretta dell'asilo nido "La mimosa", in via Benedetto Croce. È bene precisare che l'affidamento con gestione indiretta costa circa 350.000 euro l'anno per ogni asilo".

Insomma, secondo le accuse del Pd l'attuale amministrazione si starebbe sbarazzando della gestione diretta degli asili comunali per esternalizzare tutto: "Nessuno dei quattro nuovi nidi - ribadisce Giampietro - verrà gestito direttamente da palazzo di città. Attualmente il Comune gestisce un solo nido su sette, cioè "Il Gabbiano". In altre parole, l'amministrazione ha condannato a morte due spazi verdi, togliendoli ai bambini, per consegnare i nidi ai privati. Ne consegue che questa è soltanto una spregiudicata operazione di consumo di suolo non programmata e che si poteva evitare perché noi avevamo indicato anche le alternative". Sotto accusa, in particolare, finisce la "cementificazione del parco di via Fornace Bizzarri e degli orti urbani di via Santina Campana e via Lago Isoletta".

A tale proposito la consigliera Dem Stefania Catalano aggiunge: "Gli orti urbani erano veramente una risorsa per quell'area, senza contare anche la modalità di sostegno sociale che è stata fatta fuori per realizzare un asilo che in quella zona non sarà né utile né funzionale alla popolazione residente, tanto più se privato. Il Comune sembra intenzionato soltanto a mettere gli spazi della città a disposizione dei privati: manca una programmazione efficace, questi asili saranno delle cattedrali nel deserto. Ci chiediamo: in mano a chi andranno? Quanto costeranno alle famiglie? Attualmente il Comune di Pescara ha in organico appena nove educatrici a tempo pieno, più tre a tempo ridotto. Bisognava programmare un piano di assunzione adeguato. Questo è un altro uso improprio dei fondi Pnrr. Si finanzia soprattutto un'opera edilizia, quando invece si poteva fare formazione per educatori".

Giovanni Di Iacovo se la prende anche con la scomparsa dei parchi, perché "così facendo ne verranno chiusi molti, con il risultato di togliere ai bambini la possibilità di giocare e socializzare. Rendere privati sei asili nido su sette è qualcosa che non ci saremmo mai aspettati di vedere in questa città. Nessuno si occuperà, nel dettaglio, di far vivere quegli asili". Per Mirko Frattarelli "esternalizzare è ormai una consuetudine di questa amministrazione, ed è una politica sbagliata. Questa è la ciliegina sulla torta. Riteniamo che ciò che è pubblico debba rimanere pubblico. C'è la volontà di non farsi carico dei problemi della città perché non si è in grado di gestire i servizi".

Marco Presutti allarga infine il discorso alla Grande Pescara "perché i fondi Pnrr dovevano essere usati per strutturare la città nuova. È invece evidente che non ci sia un coordinamento con Montesilvano e Spoltore su questo tema. Va inoltre ricordato che la pubblica amministrazione dà in concessione ai privati ciò che viene realizzato con fondi pubblici solo se ci sono soggetti terzi che mettono i soldi. Qui ormai si naviga a vista".

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