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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Spoltore

Il presidente Matricciani (Spoltore): "Nessun beneficio dalla Nuova Pescara, si uniscano i servizi non le identità"

Il presidente del consiglio comunale diffonde l'intervento che avrebbe dovuto leggere all'incontro sul tema organizzato da Luciano D'Alfonso e ribadisce la sua contrarietà al progetto così come pensato parlando di "impressione di occupazione" da parte di Pescara e rilanciando "un progetto più ambizioso" che fonda i servizi anche con Francavilla, San Giovanni Teatino, Città Sant’Angelo e Chieti

Per il presidente del consiglio comunale di Spoltore la Nuova Pescara che raggiungerà “a malapena 190mila abitanti, non porterà nessun beneficio nei trasferimenti da parte dello Stato o dell'unione europee”. Questo potrebbe al contrario arrivare da quello che definisce un “progetto più ambizioso” e cioè, prima di arrivare a una fusione, di “unire non nelle identità, ma nei servizi oltre a Spoltore, Montesilvano e Pescara anche Francavilla, San Giovanni Teatino, Città Sant’Angelo e addirittura la città di Chieti”. Con il progetto della Nuova Pescara invece “abbiamo l’impressione, anzi la certezza, che questa pseudo fusione sia utile solo al Comune di Pescara per occupare il territorio di Spoltore non ancora urbanizzato, con l’obiettivo di delocalizzare tutte le situazioni critiche della città capoluogo”.

Sono alcuni estratti dell'intervento che, fa sapere, avrebbe dovuto leggere nel corso dell'incontro organizzato dal deputato Pd Luciano D'Alfonso nela sua Officina con il professor Federico Gualandi, cui non ha potuto partecipare con quell'intervento che però, afferma, “non si è voluto leggere durante i lavori”.

Un “no” a quello che è oggi l'iter definito per arrivare alla Nuova Pescara ribadito da Matricciani per il quale il quesitto del 2014 con cui si decise la fusione e dal quale “politicamente parlando è passata almeno una generazione” è stato presentato “in maniera ingannevole ai cittadini, senza nessun riferimento alle reali ragioni del referendum e soprattutto alle conseguenze legate a quella scelta, in una consultazione elettorale che comprendeva peraltro le elezioni regionali, amministrative ed europee. Dunque – prosegue - senza l’opportunità di creare la giusta attenzione e riflessione su una scelta così delicata”.

Il presidente del consiglio comunale ricorda tra l'altro che “la città più grande delle tre, Pescara, al momento del referendum partiva con un disavanzo, da coprire attraverso una procedura di riequilibrio, pari a oltre 63 milioni di euro: 7,6 milioni da ripianare in 10 anni (cioè entro il 2024) e i restanti 55,5 milioni nei prossimi 28 anni. Considerato che Spoltore da 40 anni approva bilanci sempre in regola, non comprendiamo le ragioni per cui dovremmo auspicare la rapida realizzazione di un programma di fusione che non gioverà ai cittadini di Spoltore, e probabilmente neppure a quelli di Montesilvano e Pescara”, ribadisce.

“Già dall’unione dei primi servizi (suap, cuc, protezione civile, ueam, statistica) abbiamo riscontato un aumento sensibile delle spese. Va ricordato inoltre che oggi l’Imu e la Tari di Spoltore costano tre volte meno delle stesse tasse a Pescara e che la raccolta differenziata – incalza nel suo intervento Matricciani -, avviata porta a porta in tutto il nostro territorio fin dal 2007, è stabilmente oltre il 70 per cento e ha portato più volte al riconoscimento di Comune riciclone da parte di Legambiente”.

“La legge sulle fusioni è nata con l’obiettivo di unire comuni piccoli, e ha dimostrato statisticamente buoni risultati solo quando il comune nato dalla fusione è al di sotto dei 30 mila abitanti – riprende -. A nostro avviso prima di fondere tre comuni di grande estensione territoriale, ma che assieme non arrivano neanche alla soglia dei 250 mila abitanti che consentirebbe la creazione di una città metropolitana, si dovrebbero unire prima i servizi, verificare la loro efficienza e convenienza, poi proseguire con la fusione come è accaduto in tanti casi per i comuni dell’Emilia Romagna”.

Un'ultima stoccata Matricciani proprio per quella sensazione di “occupazione” da parte di Pescara, la lancia proprio a questo comune ricordando che “negli ultimi dieci anni abbiamo candidato più volte il nostro territorio a ospitare una scuola superiore, l’istituto alberghiero, la caserma dei vigili del fuoco, uno stadio (in zona Cavaticchi), un parcheggio di scambio per alleggerire il centro di Pescara dal traffico e dallo smog. Da parte delle amministrazioni di Pescara e Provincia abbiamo ricevuto risposte sempre negative. Dunque adesso – chiosa - ci chiediamo cosa si voglia fare dei 'colli di Spoltore' che il poeta Gabriele D’Annunzio cantava come 'sorrisi da gli olivi dove le donne cantando d’amore vanno a stormi giulivi'”.

“Forse – conclude il presidente del consiglio comunale di Spoltore - è meglio ripensare a questo approssimativo progetto di fusione, e guardare a un progetto più ambizioso che possa unire, non nelle identità, ma nella gestione e nei servizi, oltre a Spoltore, Montesilvano e Pescara anche Francavilla, San Giovanni Teatino, Città Sant’Angelo e addirittura la città di Chieti”.

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