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Acerbo alla destra: "Pensate ai veri problemi della città, non ai senegalesi"

Riallacciandosi a quanto dichiarato anche da Erika Alessandrini (M5S), l'ex consigliere comunale ricorda che il mercatino nell'area di risulta "nacque all'epoca della giunta di Carlo Pace"

Non si spengono le polemiche sul mercatino etnico, con la politica pescarese che continua a dividersi tra favorevoli e contrari. Maurizio Acerbo, ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista, parla di "una vicenda tragicomica e paradossale".

Riallacciandosi, infatti, a quanto dichiarato anche da Erika Alessandrini (M5S), Acerbo ricorda che il mercatino nell'area di risulta "nacque all'epoca della giunta di Carlo Pace con Nino Sospiri presidente del consiglio comunale":

"La ragione - afferma Acerbo - fu quella di evitare che troppi ambulanti circolassero davanti ai negozi o si fermassero sulle strade del centro e la riviera. Le loro merci le vendevano lungo il corridoio che dalla stazione conduce a Corso Umberto. Poi i senegalesi furono spostati dall'assessore Moreno Di Pietrantonio in un'area marginale dell'area di risulta senza accorgersi che non era del Comune ma delle Fs. Per tutta la durata delle amministrazioni di centrodestra - prima Pace e poi Mascia - il mercatino non è mai stato sgomberato. A sgomberarlo ci ha pensato l'amministrazione Pd senza nemmeno provvedere una parallela sistemazione altrove".

Acerbo, dunque, ritiene "ridicolo" che la destra "debba riaprire la guerra per fare campagna elettorale sulla pelle dei senegalesi":

"La minaccia di chiudere un mercatino appena inaugurato è assolutamente insensata. Comprendo che Lorenzo Sospiri sia stato con lo sgombero scavalcato a destra da Alessandrini e dal Pd, ma invece di fare l'imitazione di Salvini (lascerei il mestiere a Forconi) farebbe bene a ricordare la saggezza dello zio".

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