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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Marcozzi sulla commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica: "Abbiamo grandi risorse d'acqua disperse per le reti colabrodo" [VIDEO]

Il presidente della commissione d'inchiesta regionale sull'emergenza idrica ha fatto il punto dopo aver ascoltato le sei aziende di gestione del servizio idrico, concludendo la prima fase dei lavori della commissione

L'Abruzzo ha abbondanti risorse idriche a disposizione, per coprire le richieste di un'altra regione intera, ma ha un'enorme dispersione di risorse per problemi legati alla rete ed all'organizzazione stessa del servizio. A dirlo la presidente della commissione regionale per l'emergenza idrica Sara Marcozzi, che ha voluto fare un bilancio della prima parte dell'attività della commissione, dopo aver sentito i vertici delle sei aziende che gestiscono il servizio idrico sul territorio ovvero Ruzzo, Aca, Gsa, Cam, Saca e Sasi. Ora, inizieraà la fase di ascolto dei cittadini e degli amministratori locali, dopo aver iniziato a far emerge le varie criticità anche assieme ai commissari:

“La dispersione idrica e le reti colabrodo sono la grande preoccupazione del nostro territorio. I dati Istat ci mettono in fondo alla classifica d'Italia in quanto a perdita d'acqua. Dobbiamo però sottolineare che sul bilancio idrico incidono sia le dispersioni fisiche lungo le reti che quelle economiche di consumi non fatturati. Oltre che sulle infrastrutture, infatti, bisogna intervenire sugli allacci abusivi e senza contatore. Quello dell'abusivismo è un problema evidenziato soprattutto nei territori gestiti da Aca e da Gran Sasso Acqua, come abbiamo già evidenziato col caso del Comune di Chieti e degli oltre 100 allacci pubblici non fatturati. Ritengo che si debba allargare questo tipo di ricerca a tutto il territorio regionale per concludere i censimenti e avere dei dati precisi su consumi, fatturato, costi e insoluto”.

Con dispersione energetica intendo un esorbitante aumento dei costi dell'energia elettrica che ha fatto lievitare le bollette, una stangata da cui nemmeno le società di gestione si sono salvate. Soprattutto per Cam, il Consorzio acquedottistico marsicano, nei confronti del quale l'incremento spropositato del costo dell'energia si è abbattuto acuendo una condizione economica già precaria a causa della presente rata di concordato, al punto che i vertici della società non hanno potuto escludere del tutto lo spettro del fallimento. Per tali ragioni, vale la pena fermarsi e intraprendere una nuova politica sugli acquisti e sulle forniture istituendo al più presto una centrale unica di committenza che possa strappare tariffe più convenienti che, a cascata, si ripercuoteranno positivamente sulle bollette degli utenti finali”.

La Marcozzi poi ha spiegato che vi è anche un problema di dispersione delle energie organizzative, come difficoltà di comunicazione fra Ersi e le società idriche,o la presentazione di sei progetti diversi per ogni gestore per ottenere i fondi Pnrr per sistemare le reti:

“L'estensione e la demografia della nostra regione, unitamente alle grandi sfide che dovremo affrontare da qui ai prossimi anni, dovrebbero suggerirci un cambio di approccio, iniziando a pensare all'Abruzzo come una cosa sola mettendo da parte divisioni, campanili e orticelli. L'Abruzzo come un blocco unico, forte e competitivo. Penso alla proposta avanzata in Commissione da SASI (società che gestisce un territorio in cui i razionamenti idrici sono all'ordine del giorno soprattutto d'estate), di mettere in rete, collegandole tra loro, tutte le sorgenti dalla stessa gestite. Io rilancio, mettiamo in rete tutte le sorgenti d'Abruzzo. Chiedo che si valuti la possibilità di allargare un progetto di questo genere all'intero territorio regionale, così da creare un sistema virtuoso di sostegno reciproco per arrivare ad abbassare i costi, ad avere una tariffa unica e contenuta, e il miglior servizio possibile per tutti gli abruzzesi”.

Ora, conclude la presidente, inizierà la fase di audizione delle associazioni di cittadini e degli amministratori del territorio, ricordando che la commissione vuole fare chiarezza sulla situazione acqua in Abruzzo, senza denucne sommarie o con lo scopo di puntare il dito contro qualcuno:

"Mi auguro che diventi anche uno strumento utile a lavorare pensando al territorio nella sua interezza, promuovendo soluzioni per migliorare il servizio pubblico offerto ai cittadini abruzzesi. Fino a oggi ho visto una risposta molto positiva e grande disponibilità al dialogo da parte di tutti. È il momento di andare avanti, arrivando alla proposta di soluzioni ambiziose, realistiche e definitive"

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