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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

L'appello del garante per gli anziani: "Il centro sociale in piazza Grue deve rimanere aperto"

Giancarlo Roio, garante per gli anziani del Comune di Pescara, interviene in merito alla possibile chiusura del centro per anziani a Porta Nuova

No alla chiusura del centro anziani in piazza Grue, frequentato da circa 200 persone. L'appello è stato lanciato da Giancarlo Roio, garante per gli anziani del Comune di Pescara che chiede di mantenere aperta la struttura che è un punto di riferimento fondamentale e cruciale per la vita sociale del quartiere.

"Nell’augurarmi con tutto il cuore che venga in qualche modo scongiurata l’eventualità che gli anziani subiscano di fatto uno “sfratto” della loro decennale sede, vorrei richiamare l’attenzione degli amministratori sulla seria
loro responsabilità giuridica, politica ma anche morale rispetto al doveroso obbligo istituzionale di protezione umanitaria degli anziani sancito da leggi nazionali, comunitarie e dalla stessa Costituzione. Pregiudicare ad una comunità di anziani di poter continuare ad utilizzare un loro abituale luogo pubblico di incontro con l’imposizione della partecipazione ad una pubblica gara di riassegnazione dei locali, rappresenterebbe una evidente intollerabile ennesima ingiustizia sociale perpetrata nei confronti di cittadini anziani oggettivamente tra i più deboli ed indifesi della società. Rispetto a tanta insensibilità ed indifferenza verso umili ma importanti persone che non chiedono altro che poter serenamente trascorrere nel proprio quartiere gli ultimo anni della loro vita, non basterebbe una distaccata disapprovazione delle sole forze politiche maggiormente sensibili alla problematica, ma mi
auguro che desti nella cittadinanza un forte e generalizzato moto di sdegno ed indignazione a riprova di un sincero sentimento di solidarietà per il prossimo che, sono certo, ancora permea la nostra
società, sebbene stia purtroppo divenendo sempre più umanamente limitata ed egocentrica sul piano
sociale."

Roio poi evidenzia come il voler assegnare i locali con un bando di gara pubblico sottende a volontà politica di favorire le strutture private “no profit” del terzo settore laiche e religiose

"Spesso veri e propri colossi economici, nella gestione delle attività pubbliche ricreative e sociosanitarie presenti sul territorio, essendo evidente la loro maggiore dimestichezza nel maneggiare le complicate procedure burocratiche e nel saper meglio rappresentare le proprie credenziali tecniche ed organizzative.  Se così fosse è palese come tale iniziativa dell’amministrazione comunale si inscriva nell’ambito della utilitaristica azione politico/elettorale di privilegiare il “privato” nella gestione dei servizi sociali, assegnando a tali enti importanti risorse finanziarie che non raramente determinano l’insorgere di opache commistioni tra interesse pubblico e privato, tra controllori e controllati di cui abbiamo avuto recentemente prova anche sul nostro territorio. Una negativa tendenza confermata anche dalla bocciatura delle proposte di iniziative a favore degli anziani da me avanzate in consiglio comunale tramite la redazione della relazione annuale .

Iniziative che tendevano a recuperare il fondamentale e legittimo ruolo del “pubblico” sia nella gestione dei servizi sociosanitari che nel sostegno e valorizzazione di spontanee ed autonome iniziative di comuni cittadini che intendano costituirsi in comitati e associazioni nei quartieri di residenza per dar vita, come accaduto a Piazza Grue, ad autogestiti luoghi pubblici di aggregazione sociale con la finalità di realizzare non solo attività
sociali, culturali e di svago ma, soprattutto, lo sviluppo di un “welfare sociale” attraverso la solidarietà intergenerazionale e l’incoraggiamento per la pratica di forme di mutuo aiuto e assistenza reciproca."

Il garante poi conclude ribadendo che gli stessi servizi sociali del Comune dovrebbero sapere quanto è importante un luogo aggregativo per scongiurare la solitudine degli anziani, la perdita dell'autonomia e la riduzione delle attività e degli interessi che possono provocare stati depressivi anche gravi.

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