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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

In sei mesi persi 5mila posti di lavoro in Abruzzo: l'agricoltura il settore più colpito

L'indagine di Aldo Ronci non promuovere la regione né in termini di occupazione né in termini di disoccupazione: non si arresta la perdita dei posti di lavoro. In alcuni settori però l'Abruzzo incrementa e di molto i posti, ma a fare da bilancia ce ne sono altri dove le cose vanno decisamente male

Negativi i numeri dell'Abruzzo sia sulla disoccupazione che sull'occupazione. A tracciare il bilancio del secondo trimestre del 2023 rispetto al quarto del 2022 è l'economista Aldo Ronci. Gli occupati nel periodo considerato subiscono una flessione di 2mila unità: on valore percentuale gli occupati hanno segnato un decremento dello 0,4 per cento valore in controtendenza all’incremento dell’1,6 per cento nazionale che posiziona l’Abruzzo al quartultimo posto della graduatoria nazionale, spiega dopo aver rielaborato i dati Istat.

Allargando il raggio, per quanto riguarda il tasso di occupazione nel primo trimestre 2023 questo si è attestato al 61 pere cento, inferiore al 61,6 nazionale registrando uno spread negativo dello 0,6 per cento. Se nel quarto trimestre 2022 i disoccupati erano dunque 43mila nel secondo trimestre sono diventati 48mila con un incremento di 5mila unità. In valori percentuali, i disoccupati hanno registrato un incremento dell’11 per cento in controtendenza rispetto alla flessione del 4,5 per cento italiana.

Numeri che si traducono in un'Abruzzo a due velocità. Da una parte ci sono i settori dove si cresce e cioè l'industria che con i suoi 15mila occupati in più si attesta ad una crescita del 15,7 per cento rispetto al 2,e per cento della media nazionale, e il commercio, gli alberghi e i ristoranti che invece hanno visto crescere di 14mila le unità occupate pari ad un 14,8 per cento di crescita a fronte di una media nazionale del 4,7 per cento. Numeri che collocano l'Abruzzo al primo e il secondo posto a livello nazionale. Dall'altra parte ci sono i settori in picchiata con su tutti quello dell'agricoltura che con i suoi 7mila occupati segna un meno 26,1 per cento a fronte di un calo dello 0,3 per cento delle madia nazionale con l'Abruzzo che si piazza terzultimo nella classifica nazionale; seguono le costruzioni con 9mila posti persi pari ad un meno 21,9 per cento a fronte di una crescita della media nazionale dell'1,4 per cento e i servizi che hanno visto la perdita di 15mila post di lavoro con un calo del 6,2 per cento a fronte del più 0,7 per cento della media nazionale. Numeri questi ultimi che collocano in entrambi i settori l'Abruzzo ultimo nella classifica nazionale.

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