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Cronaca

Casalinghi e prodotti per la persona non sicuri e abbigliamento contraffatto, sequestrati 260mila pezzi [FOTO-VIDEO]

Il Comando provinciale della guardia di finanza traccia il bilancio delle ultime operazioni effettuate nell’ambito del piano d’azione “Stop Fake” a tutela dei consumatori

La guardia di finanza del Comando provinciale di Pescara hanno posto sotto sequestro articoli casalinghi e dermocosmetici non sicuri, esposti in un negozio del Pescarese senza avvertenze all’uso, e capi d’abbigliamento tarocchi con griffe e marchi contraffatti, nonché stampanti, macchinario pre-trattamento e pressa utilizzati per la falsificazione e rinvenuti invece in un azienda marchigiana, per un totale di quasi 260mila prodotti.
È questo il bilancio delle ultime operazioni effettuate dai finanzieri in doppia azione, nell’ambito del piano d’azione “Stop Fake” a tutela dei consumatori.

Le indagini hanno preso spunto dai controlli economici del territorio e hanno portato, inizialmente, alla scoperta di prodotti per la casa e per la cura della persona venduti, secondo quanto informano dalle Fiamme Gialle, senza che fosse stata riportata nell’etichetta alcuna informazione sull’eventuale presenza di sostanze potenzialmente tossiche, né tantomeno sui materiali impiegati per la fabbricazione. Mancanti anche le prescrizioni d’uso necessarie per l’utilizzo in sicurezza della merce.

Sequestrati immediatamente e ritirati dalla vendita, i prodotti sono risultati non conformi. I responsabili sono stati segnalati alle competenti Camere di commercio per violazione al codice del consumo, con irrogazione di sanzioni che possono arrivare a oltre 25mila euro. In seguito, i militari, insospettiti dalle anomalie dei prezzi praticati al banco, hanno scovato, in un altro negozio, articoli d’abbigliamento firmati, ma contraffatti, per cui subito ritirati dalla vendita e sottoposti a sequestro penale, con deferimento del responsabile alla locale autorità giudiziaria per violazione dell’articolo 474 del codice penale. Un esame approfondito della rendicontazione contabile dell’esercizio commerciale in questione, avrebbe permesso poi di risalire la filiera del falso, accendendo i riflettori sugli hub marchigiani di distribuzione della merce non sicura. Infatti, in provincia di Fermo i finanzieri avrebbero individuato un vero e proprio laboratorio del falso, adibito cioè alla contraffazione di brand internazionali. Il titolare è stato denunciato a piede libero per contraffazione e commercio di prodotti falsi.

Sequestro articoli non sicuri contraffatti guardia di finanza 3 maggio

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