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Incidenti stradali

Ha un incidente con il monopattino e si risveglia in ospedale senza ricordare nulla: "Se qualcuno ha visto mi aiuti a ricostruire i fatti"

Si chiama Paolo D'Alesio e la sera del 2 luglio tra le 21 e le 22 l'incidente lo ha avuto in via Caravaggio, ma sulla dinamica dei fatti non ricorda nulla e non sa neanche chi ha chiamato l'ambulanza che lo ha portato in ospedale: "È una bruttissima sensazione, magari c'è qualcuno a cui devo dire grazie"

Svegliarsi in un letto d'ospedale con delle escoriazioni, sei punti sul labbro, dolori alle costole e due denti scheggiati, ma senza sapere come ci si è finiti. Sembra l'inizio di un film e invece è quello che starebbe accadendo a Paolo D'Alesio che sui social ha fatto partire un vero e proprio tam-tam per ricostruire i fatti e che si è rivolto al nostro giornale per lanciare un appello a chiunque abbia visto qualcosa o anche solo a chi, quella sera, un'ambulanza l'ha chiamata perché in ospedale lui, racconta, con quella ci è arrivato.

“Ho un vuoto totale di memoria – spiega -. Mi sono svegliato in ospedale dove mi hanno detto sono stato portato da un'ambulanza del 118, ma non so chi l'ha chiamata e non so cosa sia successo. L'ultima mia immagine è all'interno del locale dove domenica 2 luglio stavo prendendo un aperitivo con un amico. Parlavo con il dj”. Da quel momento il nulla per il ragazzo che proprio nei locali lavora da sempre e che è dunque conosciuto in città. Quello che sa, tramite l'amico che era con lui, è che ad un certo punto ognuno ha preso la sua strada. Lui avrebbe preso quella di casa dato che, sottolinea, a 300 metri dall'abitazione e cioè in via Caravaggio, ha avuto l'incidente che sarebbe avvenuto tra le 21 e le 22 di domenica 2 luglio. 

“Stavo sicuramente tornando a casa. Uso spessissimo il monopattino – spiega – e ho anche ricontrollato il percorso con il Gps. Purtroppo però non so se sono caduto da solo, sono stato urtato, ho preso una buca, mi sono sentito male o cos'altro sia successo. Proprio non lo ricordo ed è una sensazione bruttissima”. La caduta di certo è stata brutta: 20 i giorni di prognosi.

L'appello, come detto, lo ha lanciato prima sui social, ma sulle tante cose scritte per ora su nessuna ha avuto un riscontro oggettivo. “Quello che so è che sono stato soccorso e portato in ospedale e che quindi qualcuno ha telefonato per dire che ero a terra. Ho contattato anche polizia, carabinieri e polizia locale per sapere se qualcuno fosse intervenuto, ma non è così. Vorrei solo sapere come sono andate le cose perché magari – conclude – ho qualcuno a cui devo dire grazie per esserci arrivato in ospedale”. Nessuna denuncia per ora per cui anche accedere alle videocamere nel caso vi siano immagini al momento non è possibile, ma per ora è questa la strada che ha deciso di seguire perché non sa cosa è successo e tutto potrebbe essere stato determinato da una caduta accidentale.

La sua speranza è di non doverla sporgere, che qualcuno abbia assistito a quanto successo e che lo contratti tramite la sua pagina Facebook perché possa ricostruire la vicenda e, nel caso, ringraziare piuttosto chi si è premurato di fare quella chiamata al 118.

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