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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Disagi per gli studenti pendolari dell'entroterra, i sindaci agli istituti: "Rivedere gli orari della settimana corta"

Il sindaco di Sant'Eufemia a Maiella sull'esito dell'incontro avuto oggi nella sede Tua: "Gli orari di uscita non coincidono con quelli degli autobus, ma il diritto allo studio va garantito a tutti, una soluzione va trovata"

Ad una soluzione non si è giunti ma la richiesta dei sindaci dei dieci comuni che denunciano il mancato rispetto del diritto allo studio dei loro studenti pendolari è stata chiara e rivolta principalmente ai tre istituti scolastici pescaresi dove con la rimodulazione delle ore per consentire la settimana corta, si è creato un gap tra gli orari d'uscita e le coincidente dei mezzi Tua che devono riportare i ragazzi a casa: stringere i tempi per rivedere il piano fatto così da andare incontro alle loro esigenze e quelle dei genitori. Genitori, avevano già avuto modo di spiegare i primi cittadini, spesso costretti a percorrere chilometri per recuperare i propri figli.

A fare il resoconto è il sindaco di Sant'Eufemia a Maiella Francesco Crivelli che questa mattina insieme al sindaco di Caramanico Luigi De Acetis, al vice sindaco San Valentino in Abruzzo Citeriore Lino Sciambra e al consigliere comunale di Turrivalignani Fernando Del Ponte, ha preso parte all'incontro tenutosi nella sede della società di trasporto pubblico. Incontro cui hanno partecipato i rappresentanti della Tua, dell'ufficio scolastico regionale, del provveditorato e di due degli istituti pescaresi coinvolti: il liceo artistico Bellisario-Misticoni e l'istituto alberghiero De Cecco. Assente l'istituto Alessandro Volta riferisce Crivelli senza nascondere il disappunto dei sindaci visto che proprio da lì si spostano 40 degli studenti pendolari che arrivano dai comuni coinvolti nella vicenda e cioè, oltre ai citati, Roccamorice, Scafa, Abbateggio, Lettomanoppello, Salle e Serramonacesca.

“Abbiamo spiegato come esistono diversi decreti ministeriali e altre comunicazioni in cui si dice che in sostanza la settimana corta si può sì adottare, ma bisogna contemplare da una parte la necessità di non penalizzare l'aspetto legato all'istruzione e dall'altra evitare i disagi connessi proprio al trasporto pubblico. La scelta della settimana corta con gli orari previsti contrasta con questo tipo di disposizione fermo restando – spiega Crivelli – che il tutto è demandato al consiglio d'istituto”. Proprio quello cui ora si appellano le comunità dell'entroterra interessate dal problema. Problema che si traduce nel fatto che i ragazzi escono ad orari diversi rispetto al passaggio dell'autobus che deve portarli a casa, per cui a Pescara devono restare anche un'ora e mezza in più percorrendo poi ore in pullman prima del ritorno a casa.

“Come sindaci – prosegue il primo cittadino - abbiamo ribadito quanto sia importante che le decisioni non penalizzino gli studenti distanti. Per questo ho invitato tutti a riconvocare i consigli d'istituto così da poter mettere all'ordine del giorno il tema e capire quali soluzioni si possono adottare. Tutelare il diritto allo studio è un interesse prioritario e indiscutibile e se è vero, come ci è stato detto, che rimodulare ora gli orari è un processo lungo, quello che chiediamo è un maggiore sforzo perché si abbrevino questi tempi”. Soluzioni che non sta ai sindaci suggerire “perché non sappiamo cosa sia attuabile e cosa no - aggiunge Crivelli -. Ad esempio la dad, come ci è stato spiegato, non si può fare perché in contrasto con le direttive ministeriali".

"Chiediamo semplicemente che una soluzione si trovi dato che Tua ha spiegato come il sistema di trasporto pubblico venga pianificato in coordinamento con le scuole da cui di norma si esce alle 14. E' chiaro che se poi per legittime necessità gli istituti decidono spostamenti di orario è difficile garantire anche per ragioni di disponibilità di risorse, più corse. La soluzione va trovata dalle scuole e nello specifico dai consigli di istituto. Auspichiamo - conclude - che arrivi presto”.

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