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Lo sviluppo dell'università d'Annunzio tra polemiche e progetti: i chiarimenti del rettore Stuppia

Caserma dei vigili del fuoco e ex Cofa possibilità, ma non priorità per il rettore che come primo progetto ha quello certamente realizzabile perché a valere su terreni di proprietà e con fondi già vincolati: l'estensione del polo di viale Pindaro con subito la costruzione della biblioteca e poi del politecnico. Per la caserma servono Regione e Adsu e sull'ex Cofa lo sblocco dei fondi

Tre situazioni diverse con una sola pienamente nelle mani dell'università: quella dello sviluppo del campus di viale Pindaro nei terreni di sua proprietà. Discorsi a parte invece quelli di un allargamento dove oggi c'è la caserma dei vigili del fuoco e nell'area dell'ex Cofa dove l'interesse c'è, ma che se saranno dipenderà anche da altri fattori: interessamento nel primo caso della Regione e nel secondo della disponibilità dei fondi.

Si fa un gran parlare da giorni della questione riguardante l'alienazione decisa dalla Provincia dell'attuale caserma dei vigili del fuoco inserita nel piano 2024 e stimata in un valore di 4 milioni e mezzo di euro. La politica polemizza tra botte e risposte e così, chiarezza, l'abbiamo chiesta direttamente al rettore dell'università d'Annunzio Liborio Stuppia su tutte e tre le questioni.

L'espansione dell'università in viale Pindaro, nelle aree di proprietà a ridosso del nuovo corridoio verde

Tra i tre progetti questo è l'unico che si può definire certo: estendere il polo universitario nei terreni di proprietà dell'università che si trovano dietro viale Pindaro. Parliamo nello specifico delle aree che si trovano tra la sede della d'Annunzio e il tribunale e dove proprio in questo periodo l'ateneo sta realizzando il corridoio verde.

Qui per prima cosa sarà realizzata la biblioteca e in seconda istanza il politecnico con il progetto pensato dieci anni fa che riprende dunque quota. 

“Noi – spiega Stuppia – abbiamo dei progetti di edificazione e abbiamo quindi in programma uno sviluppo su viale Pindaro che prevede in prima istanza la costruzione della biblioteca con il riadattamento di un edificio esistente e poi quello del politecnico con la realizzazione di aule e laboratori”. Il politecnico ospiterà quindi le facoltà di Architettura, Geologia e Ingegneria. Questo vuol dire che "recupereremo spazio nell'attuale sede dando maggiore disponibilità alle facoltà di Economia, Giurisprudenza e Lingue. Questa è una cosa su cui siamo autonomi. Gli investimenti sono già nel bilancio - aggiunge - e vogliamo accelerare per arrivare alla realizzazione dei progetti". 

La caserma dei vigili del fuoco: un'idea possibile, ma solo con la partecipazione della Regione

Questo il tema che tiene banco da giorni: la decisione della Provincia di alienare la caserma dei vigili del fuoco di viale Pindaro, il mancato interesse del Comune che nel frattempo ha fatto sapere di aver individuato lo spazio per la nuova caserma e le critiche dell'opposizione al “disinteresse” mostrato dall'attuale amministrazione nei confronti di uno spazio che il Masterplan destinava proprio all'università.

“È ipoteticamente interessante inserire la caserma dei vigili del fuoco nell'ambito universitario e lo è perché a livello nazionale c'è un grosso investimento per recuperare le strutture pubbliche non più utilizzate e darle ad altre strutture pubbliche che si impegnino nei costi di ristrutturazione per trasformarle in servizi al pubblico. Servizi che in questo caso sarebbero rivolti agli studenti”, spiega il rettore dell'università d'Annunzio.

Ciò che dunque si potrebbe realizzare l' sarebbero “non aule, ma mense, alloggi e servizi per lo studio. Una progettualità che andava costruita – rimarca Stuppia -. Adesso che la Provincia ha dichiarato il bene alienabile in realtà potrebbe non cambiare la questione, ma se avrà un'altra destinazione noi non potremmo portare avanti questa idea che è sì parallela, ma comunque secondaria rispetto all'estensione di viale Pindaro”.

Un ragionamento che in questo caso, sottolinea, andrebbe fatto a un tavolo istituzionale con Regione e Adsu (Azienda per il diritto allo studio universitario) aprendo un discorso che rientra dunque nel diritto allo studio. Un tema che comunque andrebbe affrontato dato che in Abruzzo che, ricorda, ha perso più studenti di qualsiasi altra negli ultimi dieci anni con un calo complessivo del 30 per cento.

“Se esce una progettualità tra noi, Regione e Adsu in cui ognuno fa la sua parte si potrebbe ristrutturare l'edificio, anzi forse buttarlo giù e rifarlo grazie all'intercettazione di fondi nazionali ora disponibili. Noi – precisa il rettore – il nostro interesse al diritto allo studio lo abbiamo sempre dimostrato anche anticipando un milione e mezzo per le borse di studio. C'erano dei piccoli ritardi e abbiamo deciso di intervenire perché rischiavamo di perdere 400 studenti di Chieti che ne erano beneficiari e che senza non sarebbero potuti rimanere”.

Dunque quella della caserma dei vigili del fuoco sarebbe sì un'opportunità, ma che non avrebbe comunque alcuna attinenza specifica con i progetti in corso in viale Pindaro non essendo questa di proprietà e dunque già parte di una progettualità sviluppata. “Ci si dovrebbe sedere tra istituzioni e cercare di capire quali sono i motivi che hanno portato alla perdita degli studenti. Se dovesse emergere che è stata determinata dalla carenza di alloggi e mense allora si potrebbe aprire un ragionamento”. Discorso diverso se a determinare l'emorragia fosse stato ad esempio un problema legato alla mancanza di aule.

In questo senso è comunque bene ricordare che nuovi alloggi per gli studenti a Pescara si stanno e si realizzeranno. Sono infatti in corso i lavori di riqualificazione del Ferrhotel che proprio a questo sarà destinato e preso dovrebbe anche partire quello dello studentato nato dall'iniziativa privata promossa nell'area ex Di Bartolomeo con la realizzazione di una torre, non esente da critiche, di 48 metri che sarà proprio uno studentato.

Bloccato, ma non perso il finanziamento dell'ex Cofa: tutto da vedere, ma l'ipotesi resta in piedi

“Quello sull'ex Cofa è un progetto su cui c'è stato un finanziamento, ma che è stato bloccato a livello governativo per cui noi non sappiamo se i 18 milioni di euro arriveranno”. Bloccato, ma non definanziato sottolinea il rettore Stuppia spiegando che quella fatta è stata in autotutela dal governo perché i progetti erano tanti e si doveva portare avanti un discorso specifico per capire se si potesse configurare la questione sotto forma di “aiuti di Stato”.

“Questo comunque è un terzo fronte”, ribadisce spiegando che le tre progettualità e cioè questa, quella di viale Pindaro e quella della caserma sono comunque scollegate per la diversità degli enti coinvolti con solo viale Pindaro totalmente nelle mani dell'ateneo.

“Se i soldi arriveranno si realizzeranno dei centri di ricerca che nulla hanno a che vedere con l'espansione universitaria che interessa gli studenti”

“Per noi la priorità è quella di portare a termine in tempi brevi i progetti già pronti per viale Pindaro sui nostri terreni che hanno i fondi involati nel bilancio. Quello che posso dire è che su questo stiamo facendo tutti passaggi ufficiali, ma c'è accordo per proseguire nello sviluppo che ci permetterà di dare maggiore attrattività alla d'Annunzio”. L'obiettivo, in sostanza, è aumentare le immatricolazioni e su questo si lavora. Tutto il resto, insomma, è per ora nient'altro che un'ipotesi.

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