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Firma il contratto a tempo indeterminato e molla tutto, la storia del pescarese Mattia D'Agostino che ha fatto del viaggio vita e lavoro

Lavorava sulle piattaforme e aveva un ottimo stipendio, ma alcuni episodi che hanno toccato la sua vita e quel desiderio profondo di scoprire e raccontare culture diverse gli ha dato il "la" per cambiare completamente la sua vita andando contro tutti i "buoni consigli" di chi gli dava del "matto": grazie ai social è riuscito a fare di un desiderio una vera svolta esistenziale

Chi non ha mai pronunciato una frase come “basta, lascio tutto e mi apro un bar su una spiaggia caraibica”. Probabilmente ognuno di noi. Del bar in realtà ci importa poco, è in quel "lascio tutto" che si nasconde il desiderio di cambiamento, il bisogno di mettersi in discussione. Ma tra il desiderio che scaturisce da un pensiero e l'esigenza concreta di realizzarlo può passare una vita intera. Per qualcuno può essere solo il pensiero di un momento, per qualcun altro un'esigenza difficile da concretizzare, per altri il bisogno profondo di farlo quel salto nel buio. Un salto che per essere fatto deve per forza far leva su una buona dose di coraggio, compreso quello di non ascoltare i buoni consigli di nessuno.

Che sia questione di destino o no, la volontà ha un ruolo imprescindibile ed è stata proprio la volontà di attuare quel cambiamento che dentro di sé ha sempre sentito a far sì che il pescarese Mattia D'Agostino quella strada alla fine la imboccasse.

Di anni ne ha 25 e finita la scuola, quando di anni ne aveva 19, ha iniziato subito a lavorare sulle piattaforme. Un lavoro duro, sicuramente ben pagato e un obiettivo: la stabilità. Venticinque giorni lontani da casa, sicurezza e qualche giorno per ricaricare le batterie. Poi l'obiettivo centrato: il contratto a tempo indeterminato. Per molti un punto d'arrivo importante, per lui il punto di rottura definitivo. Un mese dopo il licenziamento e la decisione di fare ciò che aveva sempre voluto fare: viaggiare.

Nella sua storia non è mancata la conoscenza del dolore. Un dolore che ha rappresentato quel qualcosa in più che gli ha permesso di farlo quel salto nel buio che oggi più che in un sogno realizzato si sta trasformando in un progetto di vita concreto dove l'aspirazione non è quella della fama, ma di condividere con gli altri ciò che vive con la sua incredibile esperienza. Nove mesi di viaggi alla scoperta di luoghi e culture. Nove mesi sui social con il canale Instagram che conta oggi 2.400 follower e continua a crescere, la presenza su YouTube con video arrivati a 10mila visualizzazioni in poche settimane e soprattutto, l'inizio di un nuovo lavoro con un'agenzia di viaggi con cui collabora tra una tappa e l'altra della sua avventura. Ci sono i soldi messi da parte, quelli che guadagna con il suo nuovo lavoro, ma anche quelli con cui riesce a sostenersi arrangiandosi con lavoretti saltuari nei Paesi dove fa tappa.

Mattia D'Agostino nei suoi viaggi

“Ho sempre avuto la passione per i viaggi – ci racconta Mattia che per tutti gli amici è Mettiu -. Ho sempre cercato di viaggiare nel mio tempo libero. Come tutti avevo un lavoro regolare ed era ciò che volevo o credevo di volere. Poi i ritmi di lavoro si sono fatti troppo elevati e l'impossibilità di organizzarmi le ferie ha iniziato a farmi riflettere". La spinta definitiva è venuta però dalla morte prematura di due suoi amici, ragazzi della sua stessa età.  “Quello che è successo mi ha fatto capire che dovevo dare il giusto valore al tempo. Proprio in quel periodo avevo firmato il tanto atteso contratto a tempo indeterminato, ma in quel momento mi sono sentito soffocare. A quel punto ho mollato tutto. Tutti mi dicevano che ero matto, ma io mi sono detto che se non avessi fatto ora ciò che davvero desideravo fare non lo avrei mai più fatto. Ho lasciato il lavoro, ho comprato un biglietto per la Thailandia e sono partito per tre mesi da solo zaino in spalla senza avere le idee chiare su cosa volessi fare. Di certo non pensavo di aprire alcun canale social”, aggiunge.

È stato un amico a dargli una telecamera GoPro consigliandogli di fare video e foto per immortalare i momenti più belli e trasformarli in splendidi ricordi. Tornato a casa da quel primo lungo viaggio si è messo a guardare il materiale raccolto e ha deciso che voleva condividerla quell'esperienza. “Ho incontrato e sono entrato dentro un'altra cultura e l'ho vista nelle immagini che avevo raccolto. Avevo filmato bambini che giocavano per strada e che erano capaci di offrirti il poco che avevano ad esempio. Ho scaricato un programma di editing e ho iniziato a mettere i video su YouTube”. Le persone che conosceva sono diventate però anche quelle che non conosceva, ma ha imparato a conoscere.

“In tanti hanno iniziato a contattarmi, a chiedermi informazioni e così ho deciso di comprare l'attrezzatura giusta e ho pensato che forse avrei davvero potuto farne un lavoro. Tutto è cambiato a quel punto. Sono arrivate le prime collaborazioni e ho creato il mio brand grazie ad amici che in me ci hanno creduto e sono partito per il mio secondo viaggio”. Un viaggio di cinque mesi in cinque Paesi: Thailandia, Vietnam, Cambiogia, Laos e Sri Lanka come "FriendscallmeMettiuu", il nome social con cui racconta i viaggi sul suo canale YouTube il canale Instagram.

“Sono stato un mese in ognuno di quei Paesi e pian piano sono entrato nella cultura del posto. Ho vissuto con i locali cui ho chiesto di poter fare dei video. La svolta è arrivata quando ho iniziata a fare i video in inglese e premetto che prima di decidere di mollare tutto e partire io non parlavo una parola di inglese nonostante i corsi fatti. Ma lì o parlavi inglese o rimanevi solo e così mi sono adattato e ho imparato. Oggi mi seguono anche dall'estero e spero di crescere ancora perché voglio che gli altri possano vivere esperienze come la mia e che la mia storia possa ispirare chi dentro la sua vita, proprio come è accaduto a me, non ci sta bene. In realtà – spiega Mattia – due miei amici hanno fatto una scelta simile. Uno è andato in Australia e un altro a Barcellona e ancora oggi ogni volta che ci sentiamo mi ringraziano perché a far sì che si decidessero è stata proprio la mia scelta”.

Le sue radici, lo sottolinea, sono in Italia e Pescara è di certo la sua città, ma il suo bisogno era quello di allargare la sua visione, di scoprire e conoscere. “Mi si è aperto un mondo e sto cercando di farlo vedere a tutti”, spiga ancora. Ora collabora con un'agenzia di viaggi che opera a livello internazionale e quando non è impegnato in uno dei suoi viaggi, si occupa di coordinare ed accompagnare i turisti in quelli che la stessa organizza. Per lui, insomma, la valigia è una cosa impossibile da disfare, ma dentro oltre ai pochi vestiti che servono ci sono tutti i suoi sogni e tutte le cose che ancora vuole fare.

“Ora ho amici in tutto il mondo e questa è una cosa meravigliosa”, aggiunge il giovane avventuroso che si sta creando un mondo da influencer che, tiene a ribadirlo, non punta alla fama, ma alla condivisione. 

Certo l'età gioca dalla sua parte, ma seppur giovane non è stato facile prendere una decisione tanto drastica perché in fondo tutti subiamo l'influenza di chi ci circonda e non cedervi non è semplice per nessuno. Tra chi gli dava del “matto” c'erano anche mamma Simona e papà Gianluca. Come ogni genitore coscienzioso hanno cercato di fargli capire che lui aveva tutto ciò che un giovane poteva desiderare. Un lavoro fisso e ben retribuito e dunque la possibilità di un futuro sicuro. Nessuno lo ha convinto però: la convinzione più vera e autentica l'aveva dentro di sé ed era quella di scoprire quale fosse davvero il suo cammino. È così che “Mettiu” ha imboccato una strada apparentemente senza avere una meta precisa, ma che ad ogni passo gli ha mostrato esattamente dove doveva andare per raggiungerla. Così ha fatto: oggi è felice e indietro non tornerebbe mai. Se quando alla madre, il padre e la sorella Valentina ha detto che mollava tutto e andava via la loro domanda è stata "ma dove vai", ora quella che si fanno tra di loro è "allora quando andiamo?" perché adesso sono loro che vogliono seguirlo per vivere con lui almeno un piccolo pezzo di questo splendido viaggio.

Ora resterà un mese a casa per organizzare il prossimo viaggio alla ricerca di luoghi, persone, storie e culture da raccontare. Forse sarà di nuovo l'Asia, forse sarà il Sud America. In fondo non importa perché una meta cui si aspira si può non raggiungerla per una vita intera, ma quel che conta è seguire la strada che conduca dritta a lei e questo ragazzo di Pescara non ha avuto alcun timore nel prenderne una apparentemente conosciuta. Dentro di sé sapeva che era quella giusta e la vita gli ha dato pienamente ragione. 

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