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Martedì, 30 Aprile 2024
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Carceri Abruzzo, il sindacato Sappe chiede l'avvicendamento del provveditore

Il sindacato Sappe denuncia il fallimento della gestione penitenziaria in Abruzzo del provveditore del Lazio, Maurizio Veneziano, e ne chiede l'avvicendamento

Il sindacato autonomo polizia penitenziaria, il primo e più rappresentativo dei baschi azzurri in servizio in Abruzzo non sarà giovedì 4 aprile a Roma all’incontro fissato dal provveditore regionale Maurizio Veneziano, competente anche per le carceri abruzzesi.
Questo spiega Giuseppe Ninu, segretario regionale: «Il Sappe sollecita l’intervento del ministero della Giustizia e degli organi nazionali dell’amministrazione penitenziaria, invitandoli ad avvicendare il provveditore regionale penitenziario, Maurizio Veneziano, che evidentemente non ha adeguati stimoli professionali in Abruzzo, considerati la fallimentare organizzazione del lavoro, delle relazioni sindacali e della sicurezza interna delle carceri regionali. Qui ci vuole un dirigente generale capace, in grado di ripristinare legalità e sicurezza nei penitenziari abruzzesi, lasciati allo sbando e alla deriva». 

È senza appello l’atto di accusa del sindacato autonomo polizia penitenziaria: «Nelle mie costanti e continua visite nei penitenziari abruzzesi ho incontrato e incontro i poliziotti che vi lavorano ogni giorno con grande professionalità, spirito di abnegazione, senso del dovere e delle istituzioni, con umanità»,  spiega il sindacalista, «nonostante buona parte delle carceri sono contrassegnate, chi più chi meno, da deficienze organiche, organizzative e di sicurezza interna, conseguenza di una gestione e di un coordinamento regionale – che è in capo al provveditore del Lazio Veneziano – fallimentare».

«Le falle di tutto ciò si possono concentrare su due grossi problemi, che il Sappe denuncia da mesi e mesi nel silenzio assoluto», evidenzia: «certamente la oggettiva carenza di personale di polizia, specie di agenti giovani considerata l’età matura di molti di coloro che sono attualmente in servizio, ma soprattutto la mancanza di un effettivo ed efficace coordinamento regionale, che è in capo al provveditore penitenziario ossia Maurizio Veneziano, finalizzato alla predisposizione di tutta quella serie di interventi, a cominciare dalle relazioni sindacali, da alcune modifiche all’organizzazione del lavoro interno e alla garanzia della sicurezza interna che, a nostro avviso, erano e sono prioritarie (e i numeri sugli eventi critici sembrano confermarlo senza ombra di dubbio) e che invece non sono state fatte». 

Così conclude Ninu: «Il Sappe dell’Abruzzo non parteciperà all’incontro fissato a Roma ma anzi ritiene fondamentale che al Dap raccolgano nuovamente il nostro appello: avvicendatelo dall’incarico di Provveditore regionale dell’Abruzzo. È fondamentale investire nella sicurezza per avere carceri più sicure, ma anche avere in regione un dirigente generale maggiormente motivato e stimolato che sappia concretamente coordinare le politiche penitenziarie regionali e sovraintendere tutte le strutture detentive dell’Abruzzo che sono contrassegnate, chi più chi meno, da deficiente organiche e organizzative». E a breve il Sappe organizzerà un sit-in di protesta a Roma, davanti alla sede del Prap: «Ma non è escluso che andremo anche davanti al dipartimento!», conclude Ninu.

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