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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il Comune affida incarico a un professionista per la redazione del piano degli alberi a rischio

Il professionista individuato avrà 90 giorni di tempo per redigere il piano di valutazione del rischio arboreo a Pescara

Il Comune di Pescara ha individuato un professionista per la redazione del piano del rischio arboreo.
Si tratta di uno strumento operativo di settore, che partendo dall’analisi del patrimonio arboreo del Comune di Pescara vada a definirne lo sviluppo quantitativo e qualitativo nel medio e lungo periodo, anche in previsione della futura trasformazione urbanistico territoriale.

L'incarico è stato assegnato a Rocco Sgherzi, professionista di Viterbo, per una somma di poco superiore ai 78mila euro.

Il professionista dovrà presentare un piano suddiviso in questi 5 punti: 1. Valutazione per popolamenti con Triage del Rischio delle infrastrutture verdi Il censimento georeferenziato delle infrastrutture verdi già in possesso di questa amministrazione deve essere integrato con un analisi di triage del rischio secondo il protocollo Aretè, che restituisce la lista degli esemplari ripartita in grado di priorità per la successiva valutazione integrata di stabilità e il tipo di manutenzione ordinaria da eseguire. Deve essere definito pertanto un indice di rischio da utilizzare per definire gli interventi più urgenti, gli alberi che non necessitano di valutazione, il tipo di valutazione più appropriato da associare a ciascuna infrastruttura e l’urgenza delle valutazioni da eseguire.
2. Piano di Gestione del Rischio Arboreo e Piano di Emergenza Meteo Il piano di gestione del rischio deve individuare il livello di rischio connesso a ciascun albero (rischio inteso come probabilità, nel caso in cui vi sia un cedimento, di procurare un danno) o a ciascuna zona omogenea, la tipologia di interventi da eseguire e le modalità con cui eseguirli. Gli interventi saranno realizzati all’interno di un budget definito secondo criteri di efficacia ed efficienza. Fase successiva è la redazione delle carte della vulnerabilità e la carta del rischio arboreo a livello comunale redatta secondo la norma Iso 31000, comprendente identificazione, analisi e valutazione del rischio, interventi di trattamento del rischio, interventi di monitoraggio e controllo, ridefinizione del tempo del piano. Conseguentemente è definito il piano di gestione delle emergenze meteo che deve indicare le procedure operati da adottare prima, durante e successivamente al verificarsi di un evento critico (vento forte, neve pesante) con riferimento al sistema di allerta della popolazione e delle squadre di soccorso e di protezione, alle modalità di individuazione degli alberi caduti e di quelli danneggiati da gestire nel breve e medio termine, alle modalità di eliminazione, taglio, stoccaggio temporaneo degli alberi caduti e ripristino delle aree.
3. Piano del Patrimonio Arboreo Comunale Valutazione Ecologica ed Ecosistemica del Verde Il Piano del patrimonio arboreo deve stimare (attraverso la parametrizzazione del valore economico generato dagli esemplari arborei) la ricchezza generata dalle infrastrutture verdi presenti sul territorio comunale fornendo dettagli sulla convenienza di gestione del verde comunale calcolata secondo il metodo Agem (Analytical Green Estimation Method). In seguito dei rilievi eseguiti con l’analisi di triage del rischio (protocollo Aretè) e con l’analisi economica dei valori ambientali (metodo Agem) deve essere restituito con schemi grafici ed elenchi il tema dei valori ecosistemici e dei sistemi ecosistemici presenti sul territorio comunale al fine di avere una visione più dettagliata delle condizioni ecosistemiche del verde arboreo comunale.
4. Programma della Valutazione Integrata di Sostenibilità Deve essere redatto il programma della valutazione integrata di sostenibilità quale documento di riferimento per programmare le valutazioni di stabilità dell’interno del patrimonio arboreo comunale; devono essere individuate una serie di priorità che andranno a definire l’urgenza di valutazione di ogni singolo albero. Il crono programma delle valutazioni dovrà basarsi sullo studio effettuato con il triage del rischio, che indaga tre tipologia differenti di strutture arboree: singoli alberi, filari e doppi filari alberati, gruppi e macchie di alberi organizzati. Il piano deve anche definire l’ammontare delle risorse economiche necessarie per le valutazioni, individuando un crono programma per quelle condizioni di limitato budget economico.
5. Programma delle Manutenzioni Ordinarie Il programma delle manutenzioni ordinarie quale documento di riferimento per le attività di manutenzione dell’intero patrimonio arboreo. In esso vengono identificate sia il tipo di manutenzione a cui deve essere sottoposto il popolamento sia i tempi, definendo dunque un piano di manutenzione pluriennale. Sono riconosciute due tipi di manutenzione: - Manutenzione ordinaria: interventi colturali che non sono stati assegnati come prescrizioni in seguito di una valutazione di stabilità, e che non incidono, se non marginalmente, sulla stabilità dell’albero. Questi interventi non incidono sulla stabilità dell’albero, tuttavia ne migliorano, secondo un approccio olistico, le condizioni fisiologiche degli esemplari e in ridotta parte anche quelle strutturali. - Manutenzione straordinaria: interventi colturali individuati sulla base delle prescrizioni fornite valutazioni integrate di stabilità degli alberi. 

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