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Raddoppio ferroviario, Forum H2o: "Dibattito pubblico? Solo una foglia di fico"

L'associazione denuncia un incontro unilaterale in cui a chi doveva essere data, la parola è stata tolta: "Desolante e dai rappresentanti di Ferrovie fake e strafalcioni"

La prima giornata del dibattito pubblico sul raddoppio ferroviario Pescara-Roma tenutasi all'Aurum di Pescara, ha scritto “una pagina veramente desolante per una comunità che vuole discutere democraticamente su un progetto così rilevante, con le sue opportunità e criticità”. Lo denuncia il Forum H2o che parla di “fake, errori e strafalcioni” dei rappresentanti di Rfi e di una “grave” posizione su quello che definiscono il “disastroso tunnel del Morrone” che, avevano denunciato come altre associazioni, metterebbe a rischio le sorgenti Giardino. Sui metodi di confronto, infine, “stendiamo un velo pietoso”, chiosa il Forum.

Nessun dibattito, nel senso letterale inteso, dato che, denuncia, “sindaci, addirittura di capoluoghi, rappresentanti di associazioni e cittadini hanno potuto 'conquistare' letteralmente il diritto di poter prendere la parola solo dopo che i lavori erano stati interrotti giustamente con le urla e la minaccia di andarsene in blocco”. Insomma, si sarebbe trattato di un dibattito unilaterale dove ad emergere, denuncia ancora il Forum, sarebbe stata l'impreparazione dei rappresentanti di Rfi che hanno anche cercato di fare, “il 'bignami' delle le procedure di esproprio proiettando slide con interi articoli di legge: pensavano di spiegare così in 10 minuti decenni di giurisprudenza sulla materia o di essere in un'aula universitaria?”, chiede l'associazione.

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Nessun intervento previsto per chi avrebbe dovuto essere parte del dibattito, se non attraverso quelli che sono definiti ironicamente “pizzini”, cioè le domande scritte in forma anonima da porre ai relatori. Questa, riferisce ancora l'associazione, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Chi ha potuto pensare di fare un dibattito tra 'anonimi' e persone in carne ed ossa? Con possibilità di orientare il dibattito, magari da profili fake su un'opera da 6 miliardi di euro, senza neanche dare la possibilità di sapere il nome e cognome sotto ad una posizione sull'opera? Facciamo notare che nelle osservazioni alla Via il ministero ci fa giustamente allegare il documento di identità”. Il tanto sbandierato dibattito pubblico rischia dunque, incalza il Forum, di ridursi ad una “foglia di fico”, mentre le “procedure più importante, come la Via, ben tre in corso su altrettanti lotti, vanno avanti presso il ministero della transizione ecologica, concludendo la fase delle osservazioni del pubblico (cioè la fase partecipativa) prima della fine del dibattito pubblico stesso. A questo punto come non farsi venire il dubbio che questa sia solo una pantomima?”. E ancora, “ad aggravare il quadro la nostra scoperta che nei documenti depositati il 10 febbraio a Mims per la Via del lotto 2 Manoppello-Alanno l'alternativa 'interporto', richiesta a gran voce da tanti cittadini (e su cui peraltro noi abbiamo molti dubbi a causa del rischio idrogeologico), non c'è tra le diverse opzioni presentate. Invece nel dossier del dibattito pubblico, presentato solo 13 giorni dopo, compare. Siamo per caso chiamati a confrontarci su uno 'specchietto per le allodole'?”.

Se quindi il dibattito non sarebbe tale, a rendere tutto ancor più surreale quelle che vengono definite come "fake e strafalcioni” riportate da Rfi. La più grave quella riguardante il tunnel del Morrone: “Non è vero – afferma infatti il Forum – che non rientra in questa fase di discussione, in quanto la previsione di un'opera come quella, faraonica, dannosa e pericolosa per l'acqua potabile di 500.000 persone oltre che per la natura del parco nazionale della Maiella, si riflette sulla 'visione generale' dell'intera tratta, tanto che la previsione del tunnel è presente in tutti i documenti generali depositati da Ferrovie per le tre Via in corso”. Discutibile poi il fatto che, prosegue la lunga nota, l'ingegnere di Rfi non sapesse “che l'alternativa "interporto" inserita nel dossier del dibattito, ma non nella Via avrebbe la stazione esattamente sul grande impianto fotovoltaico presentato da Renexia e approvato dal Comitato Via regionale il 16 dicembre 2021”.

Falso anche, sostiene l'associazione, che nelle procedure Via non si presentino alternative ai tracciati dato che proprio il contrario si afferma, sottolinea, nell'articolo 22 del testo unico dell'ambiente. “Il rappresentante di Ferrovie ha ammesso, dopo le nostre osservazioni, che c'è caos con tre Via diverse e contemporanee su lotti contigui e due dibattiti pubblici, ma che 'lo vuole la legge'. Ebbene – scrive ancora l'associazione - se presenti le procedure di V.I.A. per il lotto 1 e per il lotto 2 lo stesso giorno, il 10 febbraio, non vi è nessuna legge che obbliga a separare i procedimenti. Anzi, è vero esattamente il contrario viste le plurime sentenze della Corte di Giustizia europea che impongono di non spezzettare i progetti sulla stessa opera per svolgere una valutazione unitaria. E' invece vero, come da noi evidenziato nell'intervento, che il legislatore ha attivato una procedura di dibattito pubblico esterna alle procedure di Via., ma la logica ci dice che nella fase attuativa andrebbero coordinate nella maniera migliore per tempi e almeno nei documenti per la stessa riuscita dell'opera. Arriviamo infatti al paradosso che se dal dibattito pubblico dovesse uscire la preferenza per la 'variante interporto' la Via dovrà partire da zero alla faccia della semplificazione e velocizzazione dei cantieri”.

Quindi i consigli in vista del prossimo incontro. “Invitiamo cittadini, associazioni, amministratori e istituzioni a seguire in questa fase con la massima attenzione le tre procedure di Via in corso più che il dibattito pubblico, visto che le scadenze per le osservazioni sono più ravvicinate (12 marzo per i lotti 1 e 2 e 23 marzo per il lotto 0); i responsabili del cosiddetto "dibattito pubblico" a presentarsi con più umiltà e rispetto nel territorio in cui sono ospiti e a gestire in maniera totalmente diversa, partecipativa e trasparente, la procedura; Ferrovie a stralciare immediatamente l'ipotesi del tunnel del Morrone, che rischia di trasformarsi in una spada di Damocle su un progetto per altri versi importante per la comunità”. Infine, conclude il Forum chiede di “considerare l'opera per quello che deve essere, sulla base degli studi esistenti, e, cioè, una metropolitana di superficie per le tratte Sulmona-Pescara e Avezzan-Roma”

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