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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La protesta degli autisti Ncc: "Fermi da tre anni e ci chiedono di pagare, prorogare la moratoria per i mutui"

Maurizio Saraullo (Prontobus): "Consegnata una lettera al Prefetto e indirizzata a Draghi per chiedere di sostenerci, siamo stremati e senza lavoro è impossibile saldare i debiti"

Alcuni si sono reinventati camionisti, altri hanno cercato un qualunque lavoro per sostenere le famiglie, ma per i proprietari di autobus Ncc (Noleggio con conducente), la situazione è drammatica. Se si considera lo stop delle gite, quelle scolastiche incluse, anche per l'anno in corso, gli autisti sono fermi ormai da tre anni e, a livello nazionale, le perdite dei ricavi per le aziende hanno raggiunto vette dell'80 per cento. A fronte di perdite ingenti, però, anche per il servizio Ncc sono ripartiti i pagamenti di finanziamenti, mutui e leasing. Per questo oggi davanti a tutte le Prefetture d'Italia, compresa quella di Pescara, hanno manifestato consegnando ai Prefetti una lettera destinata al premier Mario Draghi.

Lettera arrivata anche nella mani del Prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, con cui gli autisti chiedono in primis la proroga della moratoria sui mutui, i leasing e i finanziamenti, oltre ad un contributo a fondo perduto calcolato in funzione dei minori ricavi avuti nel periodo pandemico. I conducenti dei mezzi Ncc chiedono anche la riapertura dei termini per poter accedere al Fondo Perequativo, il recupero della accise per il carburante commerciale e il ripristino della capienza dei mezzi, ancora oggi fermo al 50 per cento.

“Cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni perché sono ripartiti i pagamenti dei leasing e i mutui e la gran parte degli autobus si acquistano in quel modo: non abbiamo la possibilità di pagare quei debiti”, spiega a Il Pescara Maurizio Saraullo, presidente Prontobus e portavoce delle oltre 100 aziende che operano sul territorio. “Siamo fermi da marzo 2020: non riusciamo a gestire le nostre attività perché non abbiamo i soldi per poter pagare i nostri debiti pregressi”. I ristori per loro, a differenza che per i bus che fanno trasporto pubblico locale, sottolinea, sono stati pochissimi e per questo “chiediamo di continuare il blocco della moratoria così che appena ripartirà il lavoro saremo anche in grado di ripartire con i pagamenti”. Oltre a questo, dice ancora Saraullo, ad essere garantita dovrebbe essere anche la Cassa integrazione per i dipendenti. “Noi non siamo un bar che alza la serranda. La nostra attività va programmata, gli autobus costano, anche questa primavera, il periodo di massimo lavoro, resteremo fermi, ma ci si chiede di continuare a pagare e noi non ce la facciamo”.

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