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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Filobus e ricarica delle batterie, le spiegazioni di Tua non convincono il comitato Strada parco bene comune

La spiegazione data dalla società sul perché i mezzi siano in costante ricarica nella stazione del tribunale non sono sufficienti per il comitato a chiarire diversi aspetti tecnici e non solo in relazione alla reale funzionalità delle batterie e dei filobus nel loro complesso: diversi i chiarimenti richiesti

La spiegazione che la Tua e a IlPescara anche Patrizio Gobeo (Filt Cgil) hanno dato sulla questione “filobus” e nello specifico sulla ricarica delle batterie dei mezzi finita al centro dell'ennesimo scontro sul progetto, non convincono il comitato Strada parco comune che soprattutto alla prima chiede ulteriori chiarimenti.

Come scritto da IlPescara il fatto che i mezzi siano in continua ricarica nella stazione del tribunale sarebbe determinato da una precisa prescrizione della casa produttrice perché le stesse siano costantemente in tensione e dunque mantengano inalterata la garanzia di cui sono oggetto.

“Ma allora – chiede il comitato - perché mai Tua spa avrebbe lasciato deperire le batterie dei filobus nel corso di un anno e mezzo di fermo tecnico nel deposito aziendale sprovvisto di centraline di ricarica? E ancora – incalza -. Perché mai il cronoprogramma di nove settimane riservato alla formazione dei filovieri non ha tenuto in debito conto l’esigenza di dover procedere all’equalizzazione del livello di carica delle batterie, che va avanti stancamente da due settimane presso la centralina di ricarica disponibile al Tribunale?”.

“Sembrerebbe che l’azienda e lo stesso Gobeo fossero del tutto ignari delle criticità tecniche accertate dagli autisti solo all’esito delle prove tecniche di funzionamento eseguite dai vettori su strada. E se tanto fosse capitato davvero, perché mai il direttore generale Max Di Pasquale si sarebbe indotto a dichiarare agli Organi d’informazione che le prove tecniche eseguite dal 22 al 28 febbraio scorso non avevano evidenziato alcuna criticità tecnica nei vettori e nel percorso?”, prosegue ancora il comitato.

Da parte qua quindi la richiesta chiara alla società di trasporto pubblico perché fornisca “i necessari chiarimenti in nome dei requisiti di 'trasparenza' dovuti per un’opera pubblica strategica interamente finanziata dallo Stato, che stenta da tre decenni a pervenire al regolare esercizio, al di là dei ricorrenti annunci infondati che si susseguono di anno in anno”.

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