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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Montesilvano

Compaiono i cartelli di "Stop" davanti ai passi carrabili della strada parco oggetto di una battaglia giudiziaria

I presidi di sicurezza sono stati installati davanti ai cancelli delle abitazioni di Montesilvano e dunque anche di quelli che, contro la determina dirigenziale che impediva loro l'uso degli stessi, sono ricorsi al Tar

Cartelli di “Stop” davanti ai passi carrabili di Montesilvano. I presidi di sicurezza sono comparsi negli ultimi giorni proprio a ridosso dei cancelli delle abitazioni anche di quei residenti che si sono rivolti al Tar (Tribunale amministrativo regionale) impugnando la determina dirigenziale del Comune di Montesilvano che gliene impediva l'utilizzo. Interdizione di utilizzo determinata dal fatto che per consentire i collaudi del filobus il tracciato andava elettrificato.

Per quei passi carrabili però, aveva avuto modo di rimarcare l'avvocato Matteo Di Tonno che dei quattro ricorrenti cura gli interessi, li si sarebbe semplicemente dovuti rendere sicuri con l'installazione dei semafori così come previsto sia dal nulla osta tecnico del ministero che dal consiglio di Stato in quella sentenza con cui ha detto definitivamente "sì" alla realizzazione dell'infrastruttura mettendo fine alla lunga battaglia legale promossa dal Comitato strada parco bene comune che come promesso continua a tenere alta l'attenzione sulla sua realizzazione tanto che per quei cartelli un post non lo ha fatto mancare

Al centro del ricorso avanzato dai residenti in sostanza c'è il tema della sicurezza. Tema che ha spinto il Tar ad accogliere la richiesta di sospensiva avanzata contro l'attuazione di quella determina dirigenziale consetnendone quindi l'utilizzo. Sospensiva contro cui si è rivolta al consiglio di Stato la Tua e con essa, come da delibera dell'8 marzo, anche il Comune di Montesilvano. Una opposizione che quest'ultimo ha fatto in particolare verso il passo carrabile di via della Liberazione sostenendo, come si legge nel documento pubblicato nell'albo pretorio, che “le motivazioni a base della pronunziata ordinanza cautelare non sono condivisibili in quanto il passo carrabile di cui trattasi è privo di autorizzazione permanente e la sua presenza interferisce con i lavori in corso sulla pubblica strada”.

Cartelli di "Stop" davanti ai passi carrabili delle abitazioni della strada parco

Un progetto quello della filovia caratterizzato da ormai quasi trent'anni da ricorsi e controricorsi con quest'ultimo, quello dei residenti, che davanti al Tar tornerà il 14 giugno quando ci sarà l'udienza di merito a seguito del quale i giudici sentenzieranno sul se quei passi carrabili possano o non possano essere utilizzati affacciando sul tracciato elettrificato dove nel frattempo vanno avanti i collaudi.

Accade così che nel bel mezzo di una battaglia legale, quei cartelli utili proprio alla sicurezza di chi esce di casa vengono installati insieme anche ad uno specchio parabolico che consente a chi esce di casa in auto sulla strada parco, di avere una visione complessiva del tracciato e dunque capire se il filobus stia o meno passando. Una vicenda tecnicamente molto più complessa di quel che sembra tra passi carrabili autorizzati o, come afferma nel caso specifico il Comune, privi di un'autorizzazione permanente, passaggio dei mezzi, necessità di garantire la sicurezza a mezzi e pedoni e la richiesta di installare quei semafori che ne costituirebbero un passaggio fondamentale

Non mancano anche questa volta le critiche del comitato che nel suo post rimarca come “la segnaletica verticale dovrà essere necessariamente integrata con l’applicazione dei semafori prescritti dal ministero dei Trasporti nel nulla osta tecnico del 3 novembre 2020”. Commentando la decisione del Comune di Montesilvano di rivolgersi così come Tua al consiglio di Stato contro la sospensiva che consente ai residenti di usarli quei passi carrabili, lo stesso torna quindi a definire la filovia come un'opera”impraticabile” e “inutile”, denunciando il fatto che quel ricorso non avrebbe senso dato che i passi carrabili “devono essere muniti di semafori dedicati in conformità alle prescrizioni ministeriali”. Insomma una spesa inutile in cui a pagare “sarà sempre e comunque – conclude – Pantalone”.

Se sulla filovia le posizioni restano distanti tra chi (Regione e Comune di Pescara in primis) ne attende l'entrata in funzione perché certo che sarà quell'infrastruttura capace di dare alla città una dimensione europea, e chi invece continua a vederla come un'opera sbagliata, di buono c'è che uscire di casa da quei passi carrabili ora sarà certamente più sicuro con quei cartelli di stop installati. Chissà, se fossero stati messi prima così come i semafori che i residenti chiedono di avere, forse l'ennesima battaglia giudiziaria si sarebbe potuta evitare.

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