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Ondate di calore, ecco quanto contano gli alberi per evitarle: l'esperimento de Le Pine con il biologo Damiani [VIDEO]

La rilevazione è stata fatta il primo agosto e ha toccato anche piazza Sacro Cuore oggetto oggi di un contestato intervento di riqualificazione. Impressionanti le temperature rilevate nelle zone dove di alberi non ce ne sono, cioè l'area di risulta e piazza Salotto: "A fare la differenza sono gli alberi, non il tipo di pavimentazione"

Un esperimento condotto in città il primo agosto per capire quanto l'ombra, ovvero gli alberi, contino in città per contrastare le ondate di calore. A condurlo sono state le attiviste ambientaliste Le Pine Simona Barba (anche componente di Italia Nostra) e Isabella Micati. Ad accompagnarle ed occuparsi delle rilevazioni è stato il biologo Giovanni Damani già direttore generale dell'Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente) oggi Ispra, già componente della commissione nazionale per le valutazioni dell'impatto ambientale presso il ministero dell'Ambiente ed ex direttore tecnico dell'Arta Abruzzo.

Il video le due attiviste lo hanno condiviso oggi martedì 7 novembre sui social per ribadire sì il loro "no" ai cantieri in corso o quanto meno le grandi perplessità sui progetti, a cominciare da quello di viale Primo Vere (lungomare sud) e piazza Sacro Cuore dove quel giorno hanno fatto tappa con le rilevazioni, ma soprattutto per mostrare l'importanza delle zone d'ombra nelle aree urbane e quella funzione che solo gli alberi sono in grado di svolgere e non il tipo di pavimentazione. Critica quest'ultima rivolta proprio alle parole con cui il sindaco Carlo Masci ha spiegato il perché dell'intervento in corso in piazza Sacro Cuore assicurando che, una volta completato, dimostrerà come sia stato pensato nell'ottica sostenibilità.

Le piante, viene spiegato durante l'esperimento, hanno un ruolo prioritario e questo grazie alla evapotraspirazione, un processo attraverso il quale incidono sulla temperatura dell'aria attraverso creando con l'acqua del sottosuolo, afferma Damiani, un piccolo ciclo che usa le piante come fossero pompe biotiche grazie alla condensazione dell'acqua che viene poi rilasciata in forma di vapore nell'aria. Semplificando, spiega il biologo, “una pianta che evapora e traspira 100 litri di acqua al giorno ha un effetto rinfrescante pari a 5-10 condizionatori domestici”.

Questa la tesi cui è seguita la rilevazione fatta sui materiali delle pavimentazioni e nelle zone d'ombra presenti in alcune aree del centro. Rilevazioni fatte in un giorno non eccessivamente caldo o comunque non interessato dalle ondate di calore cui ormai ci stiamo tutti abituando, si sottolinea. I gradi il primo agosto erano 33 e a impressionare sono oggettivamente i numeri stati registrati nelle due aree dove di verde non ce n'è: l'area di risulta e piazza Salotto.

Nella prima zona la temperatura dell'asfalto era di 53 gradi, “una situazione abbastanza comune in una città – spiega Damiani -, ma anche una delle cause dell'incremento delle ondate di calore”. Avvicinandosi alle automobili scure parcheggiate sotto il sole la temperatura schizzava letteralmente: si arrivava fino a 145 gradi. Auto scure che invece, nelle rilevazioni fatte in via De Amicis dove c'è un grande viale alberato, toccavano temperatura più basse di quelle dell'aria e cioè di 29.6 gradi così come la pavimentazione con i suoi 29.05. Temperatura che sulla stessa via, ma più avanti, arrivavano a 41 gradi sull'asfalto e questo perché, afferma Damiani nel video, “qui gli alberi sono tagliati”.

In piazza Salotto la zona più scura della pavimentazione toccava il primo agosto temperature fino a 125-126 gradi con la stessa che, nella parte chiara, scendeva di soli tre gradi. Diversa invece la situazione sotto la magnolia presente: la temperatura era di 89.2 gradi. Alta sì, ma ben più bassa rispetto alla zona dove verde non ce n'è. La dimostrazione di quanto, sottolinea il biologo, anche solo una pianta possa fare la differenza. Uguale, seppur con temperature leggermente diversa, registrata anche in corso Umberto e in piazza Sacro Cuore oggi smantellata per la riqualificazione.

È emerso che in corso Umberto I i gradi erano 111, a fronte degli 85.5 registrati all'ombra. Ombra che in piazza Sacro Cuore si traduceva in una media di 87 gradi all'ombra a fronte dei 119 registrati nella zona più scura della pavimentazione e i 116.2 dove questa era più chiara.

I numeri emersi dal piccolo esperimento, cui si aggiungono ad esempio quelli registrati in piazza Santa Caterina dove a fronte dei 33 gradi esterni se ne registravano 29 ancora una volta a riprova di quanta differenza facciano alberi e aiuole, non fanno altro che confermare che il verde, ancor più in una zona fortemente urbanizzata, è fondamentale e che a fare la differenza, ribadisce Damiani traendo le conclusioni, non sarebbero né il tipo di pavimentazione né il colore.

Soffermandosi su piazza Sacro Cuore Damiani sostiene quindi che “puntare come vuole fare l'amministrazione solo sul cambio di colore del pavimento porta poco beneficio. Questo viene dagli alberi”. In realtà, ha avuto modo di dire il sindaco, si tratterà di un pavimento fotovoltaico con il verde che non mancherà. Le piante, ha sempre aggiunto, sono state tagliate perché morte. Sostituirle con piante giovani però, questa un'altra critica sollevata più volte in questi anni durante i lavori fatti in città, per chi critica significherà dover attendere decenni prima che possano attivare in modo efficace quel ciclo ecosistemico che protegge dalle ondate di calore.

La domanda che Le Pine si pongono è dunque se davvero la riqualificazione porterà quei vantaggi che si promettono e che si auspicano. Più che scetticismo a dirla tutta viste le tante polemiche esplose intorno al cantiere con la risposta che arriverà solo quando il cantiere sarà finito e la riqualificazione ultimata. Certo è che i numeri una cosa la dicono e su questo, si può dire, sono tutti d'accordo: il verde riveste un'importanza fondamentale per le persone e per l'ambiente in cui vivono, città incluse.

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