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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Portanuova / Viale Guglielmo Marconi

Ancora problemi con la movida a Porta Nuova: "Ogni fine settimana in piena notte suona il citofono, non si dorme più"

La denuncia è di un residente di viale Marconi che vive a pochi passi da via del Porto e Pescara Vecchia: "Sono malato oncologico e ho due bambini. Nessuno fa niente, ma i problemi ci sono e ci vorrebbero più controlli"

Quello del "suona e scappa" è un gesto che quasi tutti forse abbiamo fatto premendo i tasti di un citofono. Quando però qualcuno lo fa con insistenza e senza un perché e soprattutto quando si hanno dei problemi personali oltre che dei bambini piccoli, quel comportamento reiterato può diventare un vero e proprio problema.

Questo quello che un residente di viale Marconi denuncia alla nostra redazione. Un'abitazione la sua a pochi passi da Pescara Vecchia e ancora meno da quella via del Porto che nel 2022 portò i residenti a protestare per il problema "rumore" notturno fin nella commissione sicurezza comunale dove si decise per il controllo dei decibel. Qui però il problema non è nel rumore antropico che divide esercenti e amministrazione in relazione alle misure da adottare con le posizioni che sulle ragioni di quel "rumore" che restano distanti come dimostra il piano di risanamento acustico pensato per viale Muzii e finito davanti al Tar (Tribunale regionale amministrativo). Il problema qui è un altro e si aggiunge a quelli che nel quartiere nel tempo sono stati segnalati anche alla nostra redazione

“Tutti i fine settimana alle due suonano al citofono svegliandoci nel cuore della notte - racconta l'uomo -. Ho due bambini piccoli e sono un malato oncologico. Nessuno ha rispetto per le leggi e per la mia malattia e trovo vergognoso che nessuno faccia nulla”. Un problema nel problema, rimarca, dato che proprio nei pressi dell'abitazione già l'anno scorso erano stati segnalati i danni fatti alle auto da chi, dopo una serata di divertimento, avrebbe pensato bene di proseguirla saltando sui tettucci delle macchine e danneggiandoli o anche a moto e motorini come gli stessi residenti avevano raccontato al nostro giornale. 

Una movida non sana quella denunciata cui ora si aggiunge la questione citofono che toglierebbe sostanzialmente il sonno a chi ha il diritto di farlo, andando a toccare anche una situazione piuttosto delicata. "Ho un cagnolino che ovviamente inizia ad abbaiare - spiega quindi l'uomo -. I bambini si svegliano e farli riaddormetare è impossibile. Le notti diventano insonni e io al momento sono costretto a letto per le cure che sto facendo. Questo – afferma – è disturbo alla quiete pubblica". 

Esiste un articolo del codice penale riguardo le "molestie o disturbo alle persone" e cioè il 660 che testualmente afferma: “chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516”. Non si parla certo di citofoni e di certo non è una questione penale quella che si vuole sollevare, ma di convivenza civile tra chi la notte vuole riposare e chi invece vuole divertirsi. "La verità è che qui non c'è nessun controllo", lamenta l'uomo ricordando proprio i danni fatti alle auto da chi pensa che divertirsi, magari dopo aver bevuto troppo, sia poter fare anche questo. "Servirebbe un posto fisso di polizia. È una cosa che si chiede da tempo, ma alla fine i controlli non ci sono eppure quando si arriva sotto campagna elettorale sembra che tutti vogliano essere votati", conclude rimarcando l'esasperazione della situazione che si trova a vivere da quando quel citofono, tutte le notti di tutti i weekend, suona in piena notte. 

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