rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità

Maurizio Acerbo (Prc) ricorda il professor Erminio D'Annunzio: "Perdiamo un grande medico e un cittadino esemplare"

Il segretario nazionale del Partito di rifondazione comunista ricorda l'amicizia che lo legava al professore appena scomparso che fondò e guidò il reparto di cardiologia di Pescara per 25 anni: "La sua era la passione di un uomo perbene"

“Erminio D'Annunzio è stato un grande medico e un cittadino esemplare che con grande passione civile ha lavorato per la sua comunità. Saluto un amico con cui ho condiviso la lotta per la sanità pubblica e una politica pulita”.

Con queste parole il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo ricorda il professore scomparso cui si deve la cardiologia di Pescara che, dalla sua nascita nel 1980, guidò per 25 anni.

Un lungo ricordo quello di Acerbo che ricorda quella prima e inaspettata telefonata da cui è nata la loro amicizia. “Mi disse che, pur essendo stato sempre un moderato, era giunto alla conclusione che solo noi ci battevamo davvero per la sanità pubblica e denunciavamo la realtà dei rapporti corrotti tra politica e sanità privata e l'occupazione della sanità pubblica da parte della politica”, racconta il segretario nazionale che ricorda quel libro di D'Annunzio “Sanità malata”, definendola “un'eredità preziosa per chi vuole difendere la sanità pubblica”.

Un libro nato dalla breve e deludente esperienza politica che ebbe in qualità di assessore regionale alla sanità nel 2002. “Si era appena dimesso da assessore regionale alla sanità nella giunta di centrodestra, incarico che aveva accettato come tecnico, ma che aveva clamorosamente lasciato dopo solo un anno avendo constatato che gli era impossibile far passare le sue proposte”, prosegue Acerbo

“Mi disse che aveva cercato sponde nel centrosinistra (allora non era ancora nato il Pd), ma che non gli erano sembrati interessati a una battaglia vera perché anche loro compromessi. Voleva lavorare con noi. Era entusiasta della nostre prese di posizione sul tema e ci riconosceva l'onestà intellettuale di aver sostenuto i suoi tentativi di cambiare le cose come assessore regionale senza pregiudizi di schieramento. Erminio – prosegue il segretario nazionale - cominciò a partecipare al nostro gruppo di lavoro sulla sanità e iniziative con noi con un entusiasmo giovanile e assoluto disinteresse. Con la sua competenza e esperienza diede un grande contributo nell'elaborazione di proposte e a un lavoro di inchiesta che ebbe come sbocco l'inchiesta di Sanitopoli che confermò l'intreccio trasversale tra politica e cliniche private. Dopo ogni trasmissione o intervista in tv mi telefonava contento per incoraggiarmi. La sua era la passione di un cittadino perbene”, chiosa.

“Erminio era un vulcano pieno di energie e proposte. Purtroppo la nostra uscita dal parlamento e poi anche dal consiglio regionale non ci ha consentito successivamente di proseguire quel lavoro. Qualche volta in anni recenti mi telefonò invitandomi a cercare ogni modo per rientrare nelle istituzioni perché si sentiva la mancanza di un partito come il nostro. Credo – conclude Acerbo - che la nostra comunità debba grande riconoscenza a un uomo come Erminio che con spirito di servizio ha lavorato per il bene comune. Ai suoi familiari le più sentite condoglianze”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maurizio Acerbo (Prc) ricorda il professor Erminio D'Annunzio: "Perdiamo un grande medico e un cittadino esemplare"

IlPescara è in caricamento