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Sabato, 27 Aprile 2024
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Marcozzi, Cgil e Collettivo zona fucsia plaudono la decisione della Asl di fornire l'interruzione volontaria di gravidanza farmacologica

La consigliera regionale e il sindacato hanno commentato la decisione della Asl di Pescara di fornire questo tipo di prestazione sanitaria

Commenti positivi e soddisfazione per l'attivazione della prestazione di interruzione volontaria di gravidanza farmacologica nella Asl di Pescara, all'interno del distretto sanitario di via Rio Sparto, da parte della consigliera regionale Sara Marcozzi, della Cgil Pescara e del Collettivo zona fucsia.

La Marcozzi ha parlato di un segnale importante dopo le numerose interrogazioni presentate in consiglio sull'argomento:

"La Asl di Pescara recepisce il percorso assistenziale per l'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico, che sarà erogato nell'ambulatorio ostetrico-ginecologico del presidio di via Rio Sparto. È una notizia che apprendo con soddisfazione. Dopo le tante interpellanze da me protocollate e discusse in consiglio regionale sul tema, arriva in Abruzzo un segnale preciso a tutela delle donne, che va nella direzione indicata dal ministero della sanità nell'agosto 2020. Ringrazio i vertici della asl e l'assessore Verì che negli ultimi mesi si è mostrata sensibile a questa tematica, portando in aula risposte puntali che ora trovano effetti concreti. Si tratta di un netto cambio di passo rispetto al passato, in particolare con riferimento alla nota del dipartimento sanità regionale del 2 febbraio 2021, quando si raccomandava la somministrazione del farmaco per l'interruzione di gravidanza in ambito ospedaliero.

Le battaglie per i diritti delle donne devono restare al centro dell'attività politica della nostra Regione. La sanità deve accogliere e proteggere chiunque abbia bisogno di aiuto, soprattutto nei momenti di maggiore fragilità, di dolore e di tormento che possono nascondersi nella scelta di abortire. Per questo serve supporto e presenza. Gli ultimi dati sulla presenza di medici obiettori in Abruzzo, con picchi di oltre il 90%, ci dicono che vanno create tutte le condizioni necessarie per garantire un diritto delle donne, senza mettere ulteriori ostacoli. E questo provvedimento della Asl di Pescara va sicuramente nel senso da me sperato”

La Cgil Pescara assieme al Collettivo zona fucsia esprime soddisfazione per la decisione presa dalla Asl:

"Con deliberazione del direttore generale della Asl di Pescara viene reso possibile poter effettuare una interruzione volontaria di gravidanza anche con il metodo farmacologico entro il novantesimo giorno di amenorrea, nel presidio di via Rio Sparto. Nell’agosto 2020, in piena emergenza sanitaria, su sollecitazione della società civile e delle società scientifiche italiane, è stata pubblicata la circolare del ministero della salute che ha aggiornato le “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”. La circolare ministeriale prevede l’estensione della metodica farmacologica e la possibilità di effettuare l’Ivg in regime di day-hospital e in regime ambulatoriale, presso strutture pubbliche, come i consultori, se adeguatamente attrezzate, e autorizzate dalla Regione. Ma dopo oltre due anni dalla sua pubblicazione, l’aggiornamento delle linee di indirizzo ministeriali è stato recepito, con sostanziali differenze di interpretazione, solo da alcune regioni.

La Regione Abruzzo, nello specifico, con una nota del febbraio 2021 aveva raccomandato, con disposizione firmata dall’assessore alla sanità Nicoletta Verì e del dg della sanità Claudio D’Amario, la somministrazione della Ru486 in ambito ospedaliero e non consultoriale, a maggior tutela delle pazienti in caso di effetti avversi che nei consultori potrebbero non essere trattati adeguatamente. L’Abruzzo, lo ricordiamo, resta una Regione dove il diritto di abortire è una chimera in alcune province come Chieti dove l’Asl non garantisce il rispetto della legge 194. Troppi i medici obiettori di coscienza e troppi ancora i tentativi di colpire una legge che riconosce invece il diritto di autodeterminazione delle donne. I tentativi di ostacolare la corretta attuazione di una legge nazionale oggi vengono infranti: oggi vince il diritto di autodeterminazione delle donne, l’inalienabile possibilità di scegliere sul proprio corpo. Pensare che in Italia, si possa ancora incontrare resistenza nella sfera dei diritti umani e del diritto alla salute è sempre sconfortante, ma constatare come, dopo qualche anno di attenzione e opposizione costante, si faccia un passo in più verso la tutela dei diritti delle donne, verso la protezione dallo svilimento di anni di lotte femministe e non solo, è una piccola, grande vittoria."

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