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Demolizione scuola: studenti, genitori, personale Ata e docenti riuniti nel costituendo comitato “Marconi quo vadis?"

Il comitato vuole comunicare alla cittadinanza e alle istituzioni preposte le iniziative che intendono adottare, nella difficile fase di smembramento del liceo

Studenti, genitori, personale Ata e docenti si sono riuniti nel costituendo Comitato “Marconi quo vadis?”.
Uniti vogliono comunicare alla cittadinanza e alle istituzioni preposte le iniziative che intendono adottare, nella difficile fase di smembramento del liceo pescarese.

Lo scopo è quello di avere le condizioni per ridurre al minimo il disagio, sia degli alunni che di tutto il personale, e di assicurare il più possibile il clima di benessere e di serenità che ha sempre caratterizzato la vita e i rapporti all’interno della realtà scolastica, «ormai indisponibile a scelte politico-amministrative della Provincia di Pescara che lasciano perplessi per l'intempestività e l'inadeguatezza in termini di problem solving dimostrate fin'ora».

Domani pomeriggio, giovedì 8 luglio, nel corso di un incontro che prevede la stigmatizzazione di un “Marconi virtualizzato”, il comitato illustrerà il documento di rivendicazioni predisposto constatata l'inesistenza di un cronoprogramma ufficiale che non è stato ancora formalizzato e condiviso in modo tale da consentire idonea dislocazione provvisoria di 67 aule, laboratori e palestra o spazi per attività motoria per poter riprendere “in presenza” e in sicurezza le lezioni confermando la qualità del servizio scolastico reso alle persone e al territorio, dal prossimo mese di settembre. Il comitato critica il progetto architettonico e il business plan e comunicherà le prossime iniziative di lotta che il “Marconi quo vadis?” intende realizzare «per contrastare quella sorta di ground zero informativo e gestionale generato dalla Provincia di Pescara a meno di 2 mesi dall'inizio dell'anno scolastico 2021 / 2022 e che angoscia la comunità scolastica, destabilizzata nella dimensione professionale e a rischio di decremento di iiscrizioni perché, a oggi, i nuclei familiari e il personale non hanno notizia in quali edifici dove si potrà ben insegnare e gli studenti ben apprendere».

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