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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ispettorato del lavoro di nuovo in protesta, anche una delegazione pescarese a Roma

Le rsu dell'Ispettorato Itl Chieti-Pescara saranno lunedì nella Capitale per contestare la mancanza di rispetto da parte del governo nei confronti dei lavoratori "chiamati a svolgere ogni giorno funzioni delicatissime"

È molto chiara la denuncia delle rsu dell'Ispettorato Itl Chieti-Pescara: "Siamo chiamati sempre in prima linea nel contrastare precariato, sfruttamento del lavoro nero e nel prevenire le morti bianche, ma siamo sempre ultimi per quanto riguarda gli stipendi, organico, dotazioni, essendo trattati molto peggio dei lavoratori che tuteliamo".

Come evidenzia infatti una nota, "gli ispettori svolgono il loro lavoro giornalmente utilizzano auto (con rimborsi attesi mesi), cellulari e tablet personali e negli ultimi mesi questa situazione è stata aggravata dal mancato riconoscimento dell’indennità di perequazione che ha permesso ai dipendenti dei ministeri un adeguamento retributivo mentre l’Inl e l’Anpal ne son rimasti esclusi come agenzie a costo 0".

Non solo: "Questa ennesima ingiustizia - rimarcano le rsu - pesa talmente tanto che molti dei vincitori e idonei ai nuovi concorsi non prendono servizio rinunciando poiché lo stipendio non consentirebbe loro (che spesso provengono da altre regioni d’Italia) di far fronte a tutte le spese, e non è adeguato all’enorme carico di responsabilità che il dl 146/21 ha introdotto preferendo altri uffici pubblici meglio remunerati e con meno responsabilità".

Dopo le aumentate incombenze del dl 146/21 e le manifestazioni di protesta della scorsa primavera, il precedente ministro del lavoro Andrea Orlando si era impegnato con le organizzazioni sindacali per stanziare dei fondi da erogare ai dipendenti dell’ispettorato del lavoro; era stata prevista una somma “una tantum” che iniziasse a compensare la mancata armonizzazione dell’indennità di ministero per l’anno 2022, inoltre lo stesso ministro si era impegnato a reperire le risorse per pagare anche le differenze dovute per gli anni 2020 e 2021, così come già avvenuto per i dipendenti degli altri ministeri.

Tuttavia "a distanza di mesi (oltre al danno la beffa) non solo non è ancora stata predisposta alcuna norma di legge che sani questa iniquità, ma ai dipendenti non sono state liquidate le somme promesse per il 2022. Inoltre nell’ultima legge di bilancio non è stato previsto lo stanziamento delle somme necessarie per rispettare l’impegno solennemente preso dal governo", e pertanto tutte le organizzazioni sindacali hanno indetto lo stato di agitazione di tutto il personale dell’ispettorato nazionale del lavoro e un'intera giornata di sciopero nazionale per lunedì 12 dicembre, davanti alla sede del Mef, a Roma.

Ovviamente saranno presenti anche i lavoratori dell'Ispettorato Itl Chieti-Pescara. Monta dunque la protesta, ma soprattutto "lo sbigottimento e lo sdegno per la mancanza di rispetto nei confronti di lavoratori chiamati a svolgere ogni giorno funzioni delicatissime per il bene dello Stato e per la disinvoltura con cui si ignorano gli impegni solennemente assunti", conclude la nota degli ispettori del lavoro.

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