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Il Coordinamento Salviamo gli alberi all'ordine degli agronomi: "Lieti di scoprire che è tutto di vostra competenza"

Piccata e sarcastica la nota con cui le associazioni che si riuniscono sotto il coordinamento rispondono alla lettera aperta con cui l'ordine ha risposto alle critiche sulla gestione del verde: "La sintesi è che l'ottavo giorno Dio ha creato loro, peccato che dopo Dio arrivano le leggi"

“E l’ottavo giorno Dio creò l’ordine degli Agronomi e Forestali di Pescara, e disse loro: gli alberi sono vostri, fatene ciò che volete”. Anche l’ultima parola utilizzata nel loro comunicato potrebbe rappresentare una ulteriore sintesi: “presunzione”.

Per il Coordinamento salviamo gli alberi di Pescara che raccoglie diverse associazioni ambientaliste del territorio, sarebbe questa “l’estrema sintesi della lettera aperta che l’ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali della Provincia di Pescara ha pubblicato a mezzo stampa, social, e inviata a scuole e enti”. Una lettera con cui in sostanza ha replicato alle critiche mosse sulla gestione del verde chiedendo di riportare il dibattito, ha sottolineato l'ordine, “nei canoni della serietà e della verità scientifica”.

“Siamo lieti di scoprire che la ricchezza ambientale della nostra regione dipenda da loro, e che sia loro appannaggio tutto ciò che riguarda la materia arborea, e pare anche l’ambito ambientale. Però dopo Dio arrivarono le leggi”, replica quindi il coordinamento.

“Cipare doveroso ricordare che l’ambiente, e gli alberi che ne fanno parte, sono un valore costituzionalmente protetto, un bene comune che va tramandato alle future generazioni. Per questo il legislatore ha introdotto la partecipazione dei cittadini e delle associazioni, e la trasparenza degli atti. E come mai tutto ciò? - prosegue la nota di risposta -. Perché parlare di ambiente, e di alberi, significa affrontare temi quali la lotta contro i cambiamenti climatici, la biodiversità e destinazione del suolo, la protezione e gestione delle risorse idriche, l'inquinamento atmosferico e acustico, l'efficienza delle risorse ed economia circolare, il diritto a un ambiente salubre”.

“In una parola -prosegue il coordinamento - vuol dire affrontare la complessità ambientale in modo interdisciplinare. E l’educazione ambientale, proprio perché coinvolge diversi aspetti, geografico, umano, sociale, chimico, biologico, non si presta ad essere racchiusa in una disciplina unica, ma va affrontata in modo olistico, inter, intra e transdisciplinare (Ispra). Una complessità che i docenti scolastici, molti dei quali iscritti alle nostre associazioni, hanno ben presente”.

“Ringraziamo per la lettera aperta, perché grazie a essa siamo venuti a conoscenza di importanti fatti”, si legge ancora. Nello specifico, al punto uno, “che esiste un piano di migrazione dei pini dalle strade delle città ai parchi. Ma le Soprintendenze – chiede il coordinamento -, gli storici e i cittadini sono stati avvertiti della distruzione del nostro paesaggio storico e identitario?”. Poi “che possono salvare gli alberi sani, se viene chiesto loro, mentre questi cittadini e associazioni cercano di salvarli sempre questi alberi sani” oltre il fatto “che cura i lecci. Peccato dirlo ora, quando a Pescara si è sempre detto che i lecci sono incurabili e quindi si è proceduto alla pulizia etnica”. Stessa cura che è riservata ai pini, questo il quarto unto rimarcato.

“Vi ringraziamo, alla nostra ennesima richiesta l’amministrazione di Pescara sta iniziando lentamente a procedere. O la lentezza fa parte dell’attuazione del piano di migrazione? E soprattutto ringraziamo l’ordine per averci ricordato quanto sia importante la missione e il valore delle associazioni che si battono per la partecipazione e per la difesa del bene comune, per l’applicazione delle leggi che obbligano la trasparenza negli atti amministrativi, per la divulgazione e l’educazione ambientale, perché un giorno qualcuno potrebbe alzarsi e dire – conclude il coordinamento - 'su questo decido solo io' e tutti devono sapere che non è vero”.

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