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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La Cgil torna ad incalzare la Asl: "I precari reclutati durante l'emergenza covid vanno stabilizzati, è un diritto e una battaglia di civilità"

La funzione pubblica e la segreteria provinciale tornano a denunciare la situazione che vive il personale sanitario, amministrativo e anche i tecnici: un dovere nei loro confronti, sottolinea il sindacato, ma anche un dovere per far funzionare la sanità pubblica

Stabilizzare i precari della Asl “reclutati” durante la pandemia non è solo un riconoscimento nei loro confronti, ma “una battaglia di civiltà, di diritto di garanzia del diritto alla cura sancito dalla nostra Costituzione”.

Così in una nota la funzione pubblica della Cigl e la segreteria provinciale del sindacato all'Azienda sanitaria di Pescara. La Cgil torna infatti a lamentare la mancata stabilizzazione dei precari assunti dalla stessa Asl nonostante sia possibile farlo grazie all'emendamento proposto dallo stesso sindacato ai parlamentari abruzzesi che è stato da questi poi portato in aula e votato, ne avrebbero diritto.

Parliamo, ricorda la Cgil in una nota, di quei “lavoratori precari reclutati a tempo determinato con avviso pubblico per titolo e con prova selettiva orale tramite colloquio durante la fase emergenziale pandemia e che tutti definirono in quella gravissima disgrazia, eroi”.

Nel sottolineare che fu proprio la Cgil a marzo 2022 ad iniziare la battaglia perché si arrivasse all'approvazione dell'emendamento all'articolo 1 (comma 260 lettera b) della legge 234 della legge del 30 dicembre 2021 che estendesse il requisito dei 18 mesi di attività lavorativa di cui sei nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022, il sindaco ribadisce che l'obiettivo lo si è raggiunto con conversione del decreto legge 198/2022. Assunzioni che riguardano sia il comparto sanitario e cioè infermieri, operatori socio-sanitari e medici, ma anche il personale amministrativo e i tecnici reclutati nel periodo di picco della pandemia.

Un'assunzione che può essere fatta in modo diretto precisa, per chi era stato contrattualizzato a tempo determinato e tramite un apposito bando per chi è invece stato reclutato con i cosiddetti contratti flessibili. Su questo il chiarimento, spiega ancora, sarebbe arrivato dalle linee guida decise in Conferenza delle Regioni e da quanto messo nero su bianco dalle province autonome di Trento e Bolzano.

Dalla Cgil dunque una richiesta chiara: stabilizzare tutti i precari che hanno maturato i 18 mesi necessari e farlo subito. “Lo chiediamo non solo perché lo meritano in quanto hanno dato un determinate e fondamentale contributo durante la fase emergenziale pandemica e continuano a darlo, ma anche perché la sanità pubblica ne ha impellente bisogno per garantire i servizi – tiene a precisare la Cgil - perché vi è mancanza di personale per poter assicurare un servizio soddisfacente servizio sanitario pubblico e infatti con i tagli prodotti si continuano a produrre disservizi e si rischia di non poter coprire nemmeno il turnover per sostituire i lavoratori che maturano il requisito pensionistico”.

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