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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Bullismo e cyberbullismo, un fenomeno sempre più "giovane": a Spoltore se ne parla con ragazzi e adulti

Se ne discute il 24 novembre grazie al Kiwanis club Medio Adriatico Abruzzo: la mattina il confronto con gli alunni delle scuole primarie per parlare dei rischi dei social in una regione in cui il 13 per cento dei preadolescenti pur non potendo li usa; nel pomeriggio il confronto dei "grandi" alla presenza, tra gli altri, del presidente del tribunale di Pescara Angelo Bozza

Fenomeni sempre più diffusi tra i giovanissimi quelli del bullismo e del cyberbyllismo ed è per questo che a Spoltore il Kiwanis club Medio Adriatico Abruzzo ha organizzato un incontro nella sala consiliare del Comune di Spoltore in collaborazione con l'amministrazione e che vedrà la partecipazione della polizia postale. Un incontro rivolto agli alunni della scuola primaria nella prima parte (appuntamento alle 10 di venerdì 24 novembre) e agli adulti nella seconda con alle 16 l'incontro e la presentazione del libro “Lillo e Billo il Bullo” (Carthusia) che si terrà con Tino Lanci. Un incontro quello pomeridiano che vedrà gli interventi del presidente del tribunale di Pescara Angelo Bozza, di Gianmauro Placido per la polizia postale e, tra gli altri, della psicologa Lisa Bellaspiga, della direttrice della scuola primaria di Spoltore Nicoletta Paolini, del sindaco Chiara Trulli e dell'assessore comunale Francesca Sborgia.

Non un caso la volontà di coinvolgere i più piccoli, perché soprattutto il fenomeno del cyberbullismo che colpisce il 15,6 per cento degli adolescenti abruzzesi, li vede sempre più spesso vittime e carnefici a causa di un uso improprio e in realtà neanche consentito, dei social. Un uso problematico che in Abruzzo secondo l'Atlante di Save the children, riguarda il 13,4 per cento dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni. Un dato in linea con quello nazionale con i 13enni quelli più “colpiti” dal fenomeno e la motivazione principale sarebbe quella di scappare dai sentimenti negativi. Un'età in cui, tra l'altro, la legge prevede l'impossibilità dell'uso dei social che sarebbe consentito solo dopo i 13 anni. Una vera e propria minaccia dunque per i preadolescenti a fronte di genitori più o meno consapevoli del fatto che sebbene non possano, li utilizzino: il 40,7 per cento degli 11-13enni in Italia usa i social media, con una prevalenza femminile (47,1 per cento) rispetto a quella maschile (34,5 per cento).

Le ragazze, rileva l’indagine, sono più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota di “bulle” che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli anni della preadolescenza, quando i tempi di crescita non sono uguali per tutte.

Insomma un incontro importante per un tema che va affrontato per sostenere i ragazzi e tornare ad ascoltarli.

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