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VIDEO | Nuovo sit-in per il parco di via della Fornace Bizzarri, Dichiarante: "C'è un'area nella disponibilità del Comune, l'asilo si faccia lì"

Componente del comitato spontaneo per la difesa dell'area verda, il residente spiega perché il quartiere potrebbe avere sia il parco che il plesso scolastico: "In via Celestino V c'è un'area che, fatto un passaggio burocratico, sarebbe definitivamente nelle mani dell'amministrazione, non capiamo l'ostinazione" e intanto la vicenda finisce alla commissione europea

Sabato 3 dicembre nuova protesta dei residenti di via della Fornace Bizzarri che sul destino del parco non si arrendono e che ora chiedono a gran voce anche la costruzione dell'asilo cui in realtà non sono mai stati contrari, ma con un elemento in più: avere le idee chiare su dove il nuovo plesso scolastico possa essere costruito preservando il verde esistente ed offrendo un servizio utile alla comunità.

Di questa novità, emersa nell'ultima commissione controllo e garanzia, abbiamo parlato con Antonio Dichiarante uno dei componenti del comitato spontaneo nato per la preservazione del parco di via della Fornace Bizzarri. Lo spazio verde dove ci accompagna è su via Celestino V ed è quello che, sostiene chi si oppone al progetto chiedendo una delocalizzazione, in realtà sarebbe già nella disponibilità del Comune fatto salvo un ultimo necessario passaggio burocratico. 

“Abbiamo saputo – spiega Dichiarante – che l'area sulla quale ci troviamo e che noi avevamo inizialmente scartato pensando fosse ci Cocea è del Comune come risulterebbe dalla visura ipotecaria. Mancherebbe probabilmente la voltura catastale”.

Un tema che avevano sollevato anche Movimento 5 Stelle e Partito democratico e che è stato portato in consiglio comunale anche con una mozione del centrosinistra incassando però la bocciatura della maggioranza che sia sull'asilo di via della Fornace Bizzarri che su quello che si realizzerà in via Santina Campana al posto degli orti urbani, passi indietro non ne fa. Le ragioni le aveva spiegate chiaramente il vicesindaco Gianni Santilli, ma per i residenti con la visura ipotecaria apre ad una nuova possibilità tant'è vero che nel prossimo sit-in, come si legge nel volantino che stanno distribuendo, chiedono sì di preservare il parco, ma anche di realizzare l'asilo. Un parco che tra l'altro, ribadisce Dichiarante, non potrebbe essere tolto per far spazio al nuovo plesso secondo quanto prevederebbe lo stesso pnrr (piano nazionale e resistenza) i cui fondi serviranno alla sua realizzazione. Una cosa su cui specifiche alcuni cittadini li hanno già chiesti al ministero e che oggi chiederanno anche alla commissione europea con una missiva che sarà inviata al fine di avere chiarezza sul se quell'area, di fatto fruibile e funzionale, possa o meno cambiare la sua destinazione d'uso.

L'occasione per fare il punto anche sull'altro spazio che inizialmente era stato individuato come possibile alternativa, ovvero parte dell'area data in concessione per la costruzione della chiesa evangelica mai realizzata e che originariamente, ribadisce Dichiarante mostrando le carte e parlando di un sindaco “particolarmente disinformato” era destinato proprio all'istruzione. Uno spazio che però, ha più volte ribadito Santilli, non ci sarebbe modo di far tornare nelle mani dell'amministrazione vista la concessione trentennale data alla comunità religiosa, l'assenza di una clausola rescissoria e la posizione chiara della stessa che lì intende ora realizzare una casa di accoglienza.

La partita dunque si gioca su via Celestino V che parrebbe già destinata ad ospitare altro, ma dove al momento sarebbe possibile, ribadisce Dichiarante, spostare l'asilo a patto che ci sia la volontà politica di farlo. 

Al momento la situazione resta in stallo e le posizioni contrapposte, ma sul se si voglia continuare a perseguire la via del dialogo nonostante sembri si vada ora avanti a carte bollate con il centrosinistra che ha annunciato l'intenzione di rivolgersi alla Corte dei conti, il residente è chiaro: “noi speriamo fino alla fine, non vorremmo far perdere alla città di Pescara il finanziamento pnrr, ma se siamo costretti purtroppo lo faremo”.

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